Vico Sirene. Un basso dei quartieri di Napoli, quella città che incanta per bellezza ma intristisce per storie antiche di radici povere, di sofferenze, rinunce e disagi che rendono più dura la vita ma più saldi i valori dell’amicizia, della lealtà.
Dell’amore. Puro, verace come quella dei due “femminielli” che condividono un monolocale trasformato in sala giochi. Qui Nuctella e Carola ricevono i loro amici “diversi”. Sotto le parrucche bionde, rosse o more, sotto le minigonne e i tacchi a spillo che evidenziano gambe androgine affusolate, c’è tutta la disperazione di chi deve difendersi dal voler essere se stesso.
Così tra una battuta e una lacrima i protagonisti (due meravigliosi Gigi&Ross) vivono una quotidianità difficile, densa di conflitti che riescono però a sanare con la forza inesauribile e tenace dei sentimenti. In questa realtà amara, fuori dagli schemi, tutto diventa superabile. E L’amicizia, la condivisione di tutto, anche della fame, diventano affetto autentico, senza scopi né secondi fini se non quello di essere vicini, di amarsi sopra ogni cosa, oltre ogni cosa. Anche oltre la morte che minacciosa lì attende per rivalsa, per ripicca a un mondo non omologato, ma incredibilmente vero, leale. A suo modo puro e privo di ipocrisie.