Nella legge di Bilancio per il 2025 il Governo ha inserito alcune misure di contrasto allâevasione fiscale, come lâobbligo del collegamento diretto tra il Pos e i registratori di cassa.
Ci riferiamo alle forme di âevasione con consensoâ tra venditore e acquirente. Dalla verifica della corretta gestione degli strumenti telematici dei pagamenti è emerso che molti operatori economici non certificavano i corrispettivi pur accettando pagamenti tramite Pos, facendo addirittura confluire questi flussi finanziari su conti correnti esteri con lo scopo di occultare in tutto o in parte gli incassi al Fisco.
Il target da sottoporre a controllo, alla luce dellâesperienza operativa maturata in questi anni dallâAgenzia delle Entrate, riguarda coloro che presentavano valori bassi nel punteggio Isa e significativi indici di rischio fiscale, poichĂŠ appartenenti a settori con una scarsa propensione alla compliance.
Strettamente legata allâutilizzo del Pos è la stretta che colpirĂ le spese di trasferta, non pagate con modalitĂ tracciabili.
A poco piĂš di un mese dal debutto della norma contenuta nel Ddl di Bilancio, le imprese si preparano a mettere in campo procedure e a sensibilizzare i propri dipendenti sulle modalitĂ di pagamento delle spese per trasporti, le spese per pranzi e cene durante le trasferte. Nel tentativo di instaurare un contrasto di interessi contro le prestazioni pagate in contanti, la manovra 2025 prevede una doppia mannaia fiscale:
- stop alla deducibilitĂ delle spese per le imprese
- e rimborsi che diventano tassati per i dipendenti.
Lâobiettivo evidente è di pretendere il pagamento con carte, bancomat e app per spingere cosĂŹ tassisti e ristoratori a dichiarare e a versare di piĂš allâErario. Una soluzione per le aziende sarĂ quella di dotare i dipendenti che effettuano trasferte di una carta di debito/credito. Questa è una pratica giĂ utilizzata dalle grandi aziende, meno dalle piccole e medie, che provvedono a consegnare al dipendente di una carta di debito/credito aziendale che appoggi le spese direttamente sul conto dellâazienda.
Un problema potrebbe insorgere nelle trasferte estere, in Paesi o aree in cui è materialmente impossibile pagare con la carta di debito/credito perchĂŠ ristoranti o altre strutture non ne prevedono lâutilizzo.
Nellâesperienza quotidiana, il pagamento in contanti da parte dei dipendenti viene effettuato solitamente per importi estremamente ridotti e relativi a spese quali la colazione al bar o il servizio di trasporto tramite taxi. In questi casi, viene comunque richiesto un documento giustificativo di spesa che indichi anche il tragitto percorso.
La principale difficoltĂ nella diffusione dellâuso del Pos è dovuta ai costi eccessivi sostenuti dagli operatori economici, sia in termini di canone mensile di noleggio che di diritti percentuali sulle transazioni effettuate nel mese.
Bisognerebbe abbattere tali costi a monte, nel rapporto contrattuale Banca â Cliente e non prevedendo poi per questâultimo un piccolo credito dâimposta come ristoro, da quantificare e dover compensare nei futuri F24.
A proposito, in futuro con la modifica allâarticolo 54 comma 1 del Tuir, anche il professionista dovrĂ fare riferimento nello stabilire in quale periodo dâimposta dichiarare il compenso percepito alla data del pagamento.
Ă il caso tipico dei bonifici effettuati negli ultimi giorni dellâanno, che giungono nella disponibilitĂ del professionista nei primi giorni dellâanno successivo. Attualmente lâapplicazione rigida del principio di cassa afferma che non si verifica alcuna simmetria tra momento di pagamento e momento di incasso.
Il soggetto che paga, ai fini della ritenuta e della dichiarazione modello 770, considera come momento rilevante quello in cui le somme sono uscite dalla propria disponibilità .
Mentre, il soggetto che percepisce il compenso considera significativo il momento in cui consegue lâeffettiva disponibilitĂ delle somme: la data disponibile!
La fattispecie dovrebbe applicarsi anche in caso di pagamenti tramite Pos o carta di credito on-line; in caso di assegno continuerĂ ad avere rilievo la data di consegna del titolo.
Ma con lâintroduzione del bonifico istantaneo, come dire: si taglierĂ la testa al toro!
I bonifici istantanei, cioè pari data di esecuzione e di accredito, cambieranno le abitudini degli italiani sul versante dei pagamenti.
La rivoluzione è alle porte. Molte banche, infatti, già forniscono tale servizio e dal prossimo anno diventerà obbligatorio.
Le tappe: il 9 gennaio 2025 tutte le banche dovranno offrire ai propri clienti la possibilitĂ di ricevere i bonifici istantanei; il 9 ottobre 2025 scatterĂ lâobbligo.
Altra novitĂ riguarda gli oneri: dovranno costare quanto i bonifici ordinari!
Dovranno essere applicate commissioni non superiori a quelle previste per le operazioni di bonifico ordinario corrispondenti.
Se dunque la propria non fa pagare on-line i bonifici tradizionali, lo stesso dovrĂ valere per gli istantanei. (?)
Câè da scommettere che da qui al prossimo anno e prima dellâattuazione della nuova normativa aumenteranno di parecchio i costi del servizio base.
Controllate, quindi, periodicamente la vostra bacheca: a breve riceverete la famigerata âModifica unilaterale delle condizioni contrattualiâ.