Prosegue il cammino artistico di Gilda Pantuliano, in arte Gilda Pan, già nota per la recente esposizione nella storica chiesa di Santa Maria di Portosalvo a Napoli. Un percorso denso di riconoscimenti, arricchito ora da un esclusivo catalogo dedicato alle sue opere originali, con un saggio critico firmato dall’illustre Rino Mele.
Gilda Pan è un’artista che si distingue per una creatività raffinata e una visione artistica ecologica: le sue creazioni evocano un mondo di fantasia, eppure conservano una profondità concettuale legata al rispetto per l’ambiente. Utilizzando carta destinata al macero, l’artista trasforma ciò che verrebbe scartato in imponenti tele e pezzi unici di design, dando una seconda vita a materiali altrimenti destinati alla distruzione. Le sue opere richiamano forme e colori capaci di attrarre lo sguardo con la forza magnetica del mare, dense di significato e mistero.
Il catalogo della mostra curata da Melania Fusaro raccoglie le opere più rappresentative di Gilda Pan sotto il titolo emblematico Laformadelleonde, come un’onda affascinante e inafferrabile, che evoca l’infinito. Questo titolo diventa simbolo delle sue composizioni, avvolte in una delicatezza vibrante e cariche di profondità. Il saggio di Rino Mele intitolato Il Sale e il Mare, didascalia e dramma in cinque collage di Gilda Pan interpreta con grande sensibilità il lavoro dell’artista, svelando il legame tra il passato e la sua trasformazione in memoria dolorosa e stupita. Citando Sartre, Mele esplora il concetto di passato come una responsabilità ineludibile, in cui l’artista si identifica totalmente, senza possibilità di cambiarlo. “È come se un doloroso passato fosse una volpe che fugge via, e Gilda la rappresenta mentre svanisce, lasciando dietro di sé una lunga scia”, osserva Mele.
La critica di Mele approfondisce e illumina la vera essenza delle opere di Gilda Pan, scavando nell’anima enigmatica e tormentata degli oggetti. Cinque le opere prese in esame, ognuna delle quali rappresenta “l’ansia ossessiva delle onde nel loro continuo movimento e ripetizione”, come un richiamo che affonda negli abissi. Mele richiama l’inferno dantesco e l’immensità dei cieli per descrivere le emozioni suscitate dall’arte di Gilda Pan. “Colpisce e lascia stupiti – scrive Mele – l’elenco dei materiali utilizzati: comprendiamo così che per Gilda Pan la materia è essenziale, non solo mezzo di espressione ma elemento visibile e prezioso del messaggio artistico, un messaggio che emerge dalla superficie e chiede di non essere trascurato”.
Questo catalogo si presenta come un gioiello di parole e immagini, in cui l’arte visiva si accompagna a una riflessione profonda e attenta sul pensiero creativo e sostenibile di Gilda Pan.