Martedì 25 febbraio, nei locali della Chiesa di San Lorenzo ad Eboli, si è tenuto il Convegno dal titolo: ”Nuove prospettive per il progetto di vita individuale personalizzato e partecipato”.
Nel cuore del centro storico, istituzioni, enti del terzo settore e cittadini si sono incontrati al fine di discutere e riflettere sulle nuove possibilità che il decreto 62/2024 ha aperto sul modo di intendere la disabilità e su come adeguare e costruire interventi capaci di realizzare vera inclusione sociale.
Moderati da Generoso di Benedetto, dell’Osservatorio della Regione Campania per le persone con disabilità, si sono susseguiti gli interventi dell’Assessore alle politiche sociali del comune di Eboli Katia Cennamo e del dott. Donato Guercio, Presidente dell’Azienda Consortile A.S.S.I. (Azienda Speciale Sele Inclusione).
Uno dei temi più importanti del decreto su cui si è dibattuto è stato quello relativo alla nuova definizione della condizione di disabilità, che finalmente tiene in considerazione non solo gli aspetti sanitari ma anche e soprattutto quelli sociali, familiari e ambientali, mettendo al centro la persona in una progettualità personalizzata, partecipata e in un’ottica più olistica.
Fondamentali per tradurre in azione questi bei propositi sono, da una parte, l’impegno della politica sul territorio, affinché ascolti le esigenze di tutti, soprattutto delle persone con disabilità, che sono le più penalizzate da un punto di vista sociale; così come d’altra, il dinamismo degli enti del terzo settore, perché sia sempre più orientato al dialogo tra tutti i membri attivi impegnati in questo progetto, promotore dello sviluppo di reti di comunità e sperimentatore di nuove idee di welfare.
Quest’ultimo aspetto è stato evidenziato in particolare dal dott. Antonio Nuzzolo, Direttore Generale dell’Azienda Consortile A.S.S.I., che ha rilevato, inoltre, come al momento, per l’attuazione dei progetti di vita indipendente, siano stati stanziati venticinque milioni di euro, cifra che però dovrebbe arrivare almeno a quota cento milioni di euro per poter soddisfare tutte le esigenze geografiche del territorio.
Con questi fondi, ad esempio, si potrebbero garantire i diritti alla salute e benessere nonché al trasporto delle persone con disabilità, come sancito dagli articoli 20 e 25 della Convenzione O.N.U. sui Diritti delle Persone con Disabilità. Dei diritti della Convenzione ha parlato anche il dott. Angelo Cerracchio, Neurologo del Gruppo di lavoro Benessere e Salute dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, sottolineando il principio di uguaglianza e delle pari opportunità in relazione al diritto al lavoro, allo studio e alla cultura personale nel rispetto delle condizioni personali di partenza.
Punti nodali al centro del Convegno, in chiave di una concreta realizzazione dei suddetti diritti, sono state le problematiche relative al complesso concetto di Accomodamento Ragionevole, sancito dall’art. 2 della Convenzione O.N.U, su cui ha cercato di far luce il dott. Domenico Della Porta nonché il confronto sulle Unità di Valutazione Multidimensionale uno degli aspetti più innovativi del decreto 62/2024.
Queste, infatti, dovrebbero valutare in una chiave partecipata la condizione della persona con disabilità su cui disegnare il percorso progettuale personalizzato ma per realizzarle è necessario avviare uno strutturato percorso di formazione e riorganizzazione all’interno dei distretti sanitari.
Tante dunque sono le novità e gli spunti che questo Convegno ha messo sul tavolo e sicuramente tanta ancora è la strada da fare ma il cammino per costruire comunità inclusive in grado di valorizzare davvero tutti è di certo segnato. Buon Cammino!