“Arazzi” composti da nodi di varie cromie, “barchette” in teche, ricavate da pagine di fumetti, CD – pop connotati dai supereroi: questa è la varietà creativa di Adalgisa De Angelis in mostra con “Pli” (piega) dal 15 al 29 marzo presso il Civico 23. Il ricordo, il tempo della lentezza del tessere, la fiber-art formano il suo universo artistico.
Per Elisabetta Roncati “L’artista recupera il passato per dargli nuova vita. Senza radici non si può avere sviluppo, se ci dimentichiamo chi siamo non possiamo progredire. Inoltre, avere ben presente ciò che è successo impedisce di commettere gli stessi errori. L’atto del recuperare non è però vissuto da Adalgisa come un ripiegarsi su se stessi, un melanconico vivere pensando ai tempi che furono. Anzi, è il contrario! È l’assenza del ricordo il vero pericolo.
Nell’antica Roma una delle pene più aspre che si potessero infliggere era proprio la “damnatio memoriae”: cancellare qualsiasi traccia di una persona, come se non fosse mai esistita. AdalgisART ci invita quindi a ricordare, facendo tesoro del passato. Le sue barche a volte fluttuano, altre, invece, sembrano incastrarsi in elementi chiusi, ad esempio in barattoli. Il navigare, però, continua ininterrotto, come accade anche a noi quotidianamente, quando viaggiamo attraverso universi e tempi lontani stando fermi davanti ad un pc. I vascelli in carta sembrano fragili, inquieti le rotte dei naviganti come quelle della nostra vita, nel 2018 Adalgisa De Angelis arriva al tessile, ai nodi. Alla fiber -art.
In realtà l’approccio alla creazione con i fili si era già manifestato in passato con il ricamo, precisamente uncinetto, di filo di rame.
Alla base della poetica tessile di AdalgisART vi è sempre il ricordo, che si materializza nel recupero. Qui la sua terra d’origine le viene in aiuto: le seterie di San Leucio, il famoso “oro” dei Borboni, sono una delle grandi tradizioni campane. Adalgisa annoda, non tesse, esclusivamente tessuti vintage: a fiori degli Anni Sessanta, sete degli Anni Cinquanta, a volte anche scampoli più antichi. Prima di arrivare ai nodi però, che verranno incollati, lavorati e cuciti su un’ulteriore striscia di tessuto a guisa di trama, c’è un passaggio fondamentale che mi preme sottolineare. L’artista straccia manualmente le pezze per ricavarne le preziose striscioline. Sono gli “strappi della vita”, i dolori che tutti noi proviamo, le lacerazioni interne che ci obbligano a fermarci.
È da lì che ripartiremo, riannodando le fila per ricominciare…ricominciare a vivere.”
Cenni biografici
Adalgisa De Angelis nasce a Salerno. Consegue la maturità artistica presso il Liceo Artistico Hajeck Milano. Prosegue gli studi artistici presso Studi di Artisti.
Attualmente vive tra Salerno e Milano. Nel 1994 apre il suo laboratorio nel centro storico di Salerno. Con il suo marchio Sogni d’arte porta in tutto il mondo le sue creazioni. Nel 2013 diventa maestro artigiano riconoscimento conferitole dalla Camera Di Commercio di Salerno.
Partecipa a mostre e collettive dalla fine degli anni ottanta fino ad oggi.