Unpopular opinion: a me Parthenope di Sorrentino è piaciuto. E anche tanto. Non è un film nazional popolare, non è un film per famiglie, non è un film da guardare mentre si mangiano i popcorn o mentre si risponde al tipo su whatsapp. È un film da guardare. Punto. Sapete cos’è davvero la settima arte? È la capacità di trasformare luce e movimento in racconto. Oggi, quando guardiamo un film, spesso non lo guardiamo, lo ascoltiamo mentre siamo in altre faccende affaccendati. Parthenope va VISTO. Parthenope, rifacendomi alla battuta di un personaggio, nasce per insegnarci a guardare, guardare davvero, prestando attenzione a ogni dettaglio.
Per me è un’opera d’arte e sapete perchè lo penso? Perchè, soffrendo della sindrome di Stendhal, piango davanti all’arte e ho pianto con Parthenope. Mi è rimasto dentro, in un certo senso mi ha cambiata. E solo l’arte è capace di questo. Parthenope è la personificazione della città dalla quale prende il nome, bellissima, geniale, desiderata, ammirata ma anche criticata, incompresa, profonda, triste, sanguinante. Ogni fotogramma ci mostra la dicotomia bellezza/tristezza in una società che, invece, vuole convincerci che se sei bello sei anche felice, che solo i brutti piangono. Ma questa è una semplificazione di tutto quello che Sorrentino vuole comunicarci, è solo una delle tante sfaccettature di questo dodecaedro.
Passiamo alla sceneggiatura. Asciutta, essenziale, non l’ho trovata banale come molti sostengono, ho letto in giro “frasi da baci perugina”, non sono d’accordo. Sorrentino ha preferito tornare all’autenticità della pellicola, parlando più per immagini che con le parole, che quasi diventano superflue accanto alla straordinaria fotografia, alla mimica degli attori, ai paesaggi mozzafiato. Ogni inquadratura è studiata per guidarci in questo museo umano, dove ogni personsaggio è un’opera d’arte che si racconta e si svela a Parthenope, Parthenope che è insieme manufatto artistico a sua volta e spettatrice. Spettatrice come noi, guida in questa pinacoteca, dove ogni quadro ha la sua storia.
Il finale è semplicemente perfetto, non sapevo davvero cosa aspettarmi… e sono rimasta molto soddisfatta. Che dire? Guardatelo ma senza pregiudizi, tuffatevi in questo film come vi tuffereste in mare aperto, concentratevi, guardatelo davvero, senza lasciarvi distrarre dalla frenetica esistenza quotidiana, sono certa che vi arriverà forte e chiaro, come il canto di una sirena e non potrete evitare di lasciarvi rapire.