La Sindaca Anna Petta: “Firmato l’accordo con il Dipartimento di Medicina e Chirurgia “Scuola Medica Salernitana” per iniziative congiunte di educazione sanitaria e benessere della comunità”.
Il Direttore DipMed: “Il protocollo rientra nelle attività di terza missione. Portiamo la nostra ricerca scientifica sui territori”
Il Comune di Baronissi e il Dipartimento di Medicina e Chirurgia “Scuola Medica Salernitana” dell’Università degli Studi di Salerno hanno siglato un importante protocollo d’intesa per la promozione della salute e la prevenzione sul territorio. L’accordo si propone di sviluppare un insieme di attività e interventi mirati a migliorare la consapevolezza della cittadinanza su temi legati alla salute, alla prevenzione delle malattie e alla promozione del benessere, coinvolgendo attivamente la comunità locale e l’intera Valle dell’Irno.
La Sindaca di Baronissi, Anna Petta, ha sottolineato l’importanza strategica di questa collaborazione: «Questo protocollo rappresenta un passo concreto verso una comunità più consapevole e attenta alla propria salute. Grazie alla sinergia con il Dipartimento di Medicina dell’Università di Salerno, avremo la possibilità di mettere in campo interventi innovativi e scientificamente validati, capaci di rispondere alle esigenze reali della nostra comunità».
A siglare l’accordo è intervenuto il Professore Annibale Alessandro Puca, Direttore del DipMed: «Questa iniziativa è centrale per la terza missione dell’Università, poiché consente di diffondere la conoscenza e portare la ricerca medica sul territorio. Il nostro obiettivo, come Dipartimento di Medicina, è divulgare il sapere, offrire opportunità formative e coinvolgere la comunità, soprattutto i giovani interessati alla scienza. La prevenzione è un aspetto chiave del nostro lavoro. Facciamo parte di una rete internazionale di centri di eccellenza e siamo costantemente aggiornati sulle nuove strategie per la salute, dall’invecchiamento sano alla fragilità nell’età avanzata. In questo contesto si inserisce il protocollo approvato con il Comune di Baronissi, che sancisce una sinergia strategica tra università e territorio. La futura Città della Medicina rappresenta un’opportunità per avvicinare la ricerca ai cittadini e creare un modello di innovazione accessibile e concreto».
Il protocollo prevede una serie di interventi volti a sensibilizzare e formare la cittadinanza su corretti stili di vita e sulla prevenzione delle principali patologie. Saranno organizzate attività educative nelle scuole e negli spazi pubblici, per diffondere informazioni su un’alimentazione equilibrata, sull’importanza dell’attività fisica e sulla prevenzione delle dipendenze, come il fumo, l’alcol e il gioco d’azzardo. Particolare attenzione sarà dedicata alla salute mentale, attraverso percorsi di supporto per il disagio psicologico e familiare, e all’invecchiamento attivo, con iniziative mirate a favorire il benessere della popolazione anziana.
Un altro aspetto fondamentale del protocollo riguarda le campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione delle malattie infettive e l’importanza delle vaccinazioni, oltre a interventi specifici di monitoraggio e screening per individuare precocemente patologie croniche e prevenibili. Per garantire un’azione efficace e strutturata, sarà istituita una Cabina di Regia scientifica che definirà priorità, strategie operative e metodologie di valutazione. Inoltre, a partire da gennaio 2025 e fino a maggio, si svolgeranno con cadenza bisettimanale le “Giornate della Salute”, eventi dedicati alla prevenzione e alla sensibilizzazione della cittadinanza su tematiche sanitarie di rilevanza sociale. Coordinatore Scientifico del progetto è il Professore Vincenzo Casolaro, Ordinario di Immunologia presso il DipMed.
L’Assessora alle Politiche Sociali, Mariachiara Barrella, ha evidenziato il valore di un approccio integrato alla salute pubblica: «La prevenzione e la promozione del benessere non possono essere delegate esclusivamente al settore sanitario, ma devono coinvolgere attivamente le istituzioni e i cittadini. Con questo accordo intendiamo costruire percorsi educativi e informativi che possano migliorare la qualità della vita della nostra comunità e ridurre il rischio di malattie evitabili».
Il protocollo prevede anche la creazione di una rete di collaborazione tra enti pubblici, associazioni, professionisti sanitari e istituzioni accademiche per garantire un approccio multidisciplinare alla salute. In particolare, saranno attivati percorsi di formazione per il personale sanitario e sociale, con l’obiettivo di diffondere pratiche di prevenzione basate su evidenze scientifiche.
Un ulteriore aspetto chiave dell’accordo è la raccolta e l’analisi dei dati epidemiologici locali per individuare con maggiore precisione i bisogni della popolazione e sviluppare strategie di intervento mirate e più efficaci.
«L’accordo si fonda su una visione di salute pubblica basata sulla collaborazione tra istituzioni, enti del terzo settore e comunità locali, promuovendo un modello di prevenzione integrato e multidisciplinare. L’obiettivo è creare una rete territoriale capace di rispondere in modo efficace e coordinato ai bisogni di salute della popolazione, favorendo una maggiore consapevolezza individuale e collettiva. Inoltre, il protocollo pone particolare enfasi sulla promozione della cittadinanza attiva e della partecipazione comunitaria, incoraggiando i cittadini a essere protagonisti del proprio benessere attraverso attività di coinvolgimento diretto e di empowerment. La prevenzione non è solo un’azione sanitaria, ma un processo culturale che mira a migliorare il benessere complessivo della società» – conclude il Sindaco Anna Petta-.