Un’iniziativa spontanea dei cittadini ebolitani sta riportando alla luce un pezzo importante della storia locale: la cappella di Santa Maria di Loreto, un tempo punto di riferimento per i pellegrini diretti al Santuario marchigiano e sede di un antico ospedale di accoglienza.
Guidati da Pasquale Ciao, promotore e anima del progetto, i volontari hanno deciso di passare all’azione: si sono dati appuntamento lungo il sentiero che dal centro storico di Eboli conduce alla chiesa rurale, oggi in condizioni di degrado. L’antico luogo sacro, un tempo sostenuto dalla generosità dei cittadini, tra cui Olimpia Troiano, benefattrice e mecenate, versava in uno stato di completo abbandono: il tetto parzialmente sfondato, le mura rovinate e l’area circostante invasa da rifiuti e sterpaglie.
I volontari, con un grande lavoro di squadra, hanno ripulito e messo in sicurezza l’area. Domenica 26 gennaio, in occasione del secondo appuntamento, il numero di volontari è aumentato, permettendo di ottenere risultati straordinari.
L’entusiasmo è palpabile, così come la voglia di restituire a Eboli un luogo che un tempo rappresentava accoglienza e spiritualità. La terza giornata di lavoro è fissata per domenica 2 febbraio, con ritrovo alle ore 9 in Piazza del Santuario dei Santi Cosma e Damiano.
Un grande esempio di cittadinanza attiva, un messaggio chiaro: Eboli non si arrende, Eboli si prende cura della sua storia.