A Eboli prende forma un nuovo progetto ispirato ai principi della Convenzione Europea di Faro del 2005, che pone al centro il diritto di ogni individuo di interessarsi e partecipare attivamente alla valorizzazione dell’eredità culturale. Da un’idea di Italia Nostra, guidata dalla referente Lucia Santimone, la nascente Comunità Patrimoniale, dal nome significativo “Faro per Fare”, si propone di recuperare, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale del territorio, promuovendo la coesione sociale e la responsabilità condivisa verso i luoghi di vita della comunità.
L’ispirazione della Convenzione di Faro
La Convenzione Europea di Faro, adottata nel 2005, riconosce che l’eredità culturale non è solo un bene da preservare, ma anche uno strumento per rafforzare il legame tra le persone e il loro territorio. Essa garantisce a ogni individuo il diritto di partecipare alla vita culturale, in linea con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. In questo spirito, la Comunità Patrimoniale di Eboli si propone come un esempio di volontariato e cittadinanza attiva, in cui le “comunità di eredità” lavorano per dare valore e cura al patrimonio locale. L’idea nasce dal progetto “Minore” che, partito nel 2024 sta già dando i suoi primi frutti, creando una vera e propria comunità patrimoniale. Sono 32 le sezioni che hanno aderito all’iniziativa, ognuna delle quali ha scelto un bene minore da recuperare. Tra questi, la sezione salernitana di Italia Nostra ha deciso di prendersi cura della Chiesetta della Madonna di Loreto, un piccolo gioiello che merita un importante restauro. Il progetto terminerà a settembre 2025, con il festival di Monticiano, in provincia di Siena. “L’obiettivo di Italia Nostra e valorizzare questo bene e creare sinergia intorno ad esso, per recuperarlo”, ha sottolineato Lucia Santimone.
La prima riunione e le associazioni coinvolte
Il progetto “Faro per Fare” nasce su proposta di Italia Nostra – sezione Salerno e ha già tenuto la sua prima riunione il 7 gennaio 2025. Numerose realtà e associazioni locali hanno aderito al progetto, tra cui: la Via del Grano, Sbandieratori Eboli, Selefix, Gattapone APS, Lions Club Eboli Valle del Sele, Pro Loco Eboli ETS, Eboli Nuova, L’Altra Italia – Eboli, E. Massaioli, Gruppo Archeologico Ebolitano, Don Annibale Farsa Carnevalesca Eboli e il Centro Culturale Studi Storici.
L’incontro ha rappresentato un momento di dialogo e progettazione, in cui ogni associazione ha potuto esprimere la propria volontà di collaborare per preservare e promuovere il patrimonio culturale locale. La riunione, organizzata da Italia Nostra e dalla referente Lucia Santimone, ha avuto anche l’obiettivo di rendicontare i progressi si “Minore”. Durante l’evento è emerso il desiderio di stimolare la partecipazione di nuove figure e professionalità, per ampliare la rete di volontari che si impegnano in queste iniziative. Come ha sotttolineato la referente Lucia Santimone, il progetto si fonda esclusivamente sul volontariato, dimostrando come la passione e l’impegno collettivo possano fare la differenza per la salvaguardia del patrimonio culturale locale. Elemento distintivo del progetto sarà la Passeggiata Patrimoniale, evento concepito per portare la comunità sul luogo selezionato e sensibilizzarla sull’importanza del recupero del bene, coinvolgendo attivamente i cittadini.
Gli obiettivi e il lavoro già avviato
Il cuore del progetto si basa su tre pilastri: recupero, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, portando dunque avanti le stesse basi sulle quali si fonda Minore. Durante la riunione, la referente di Italia Nostra, Lucia Santimone, con il professore Pasquale Ciao, artista e scultore, ha presentato un elenco dettagliato dei beni culturali da salvaguardare, stilato in collaborazione con il docente e storico d’arte Gerardo Pecci. Il documento include:
– Siti archeologici: come le fornaci romane.
– Edifici tematici: come la Chiesetta di San Donato.
– Chiese, cappelle ed edifici intra moenia: come i rifugi di guerra.
– Fortificazioni storiche: come la torre saettiera.
– Le vie dell’acqua: come l’antico acquedotto.
– Palazzi gentilizi: come il Palazzo Paladino – La Francesca.
Un progetto aperto alla partecipazione
“Faro per Fare” è una comunità aperta: qualsiasi associazione, gruppo o singolo cittadino interessato a condividere i valori della Convenzione di Faro può aderire. L’obiettivo è non solo quello di preservare i beni culturali esistenti, ma anche di promuovere nuove idee e progetti che rafforzino il senso di appartenenza al territorio.
Un faro di speranza per il futuro culturale di Eboli
La nascita di “Faro per Fare” rappresenta un passo importante per la tutela del patrimonio ebolitano, unendo associazioni e cittadini in un percorso comune di salvaguardia e valorizzazione. In uno spirito di volontariato e condivisione, Eboli si candida a diventare un modello virtuoso di comunità patrimoniale, capace di illuminare il cammino verso un futuro in cui cultura e identità territoriale siano il cuore pulsante della vita cittadina.