L’Acconto IVA rappresenta un obbligo fiscale per le imprese e i professionisti, che sono tenuti a versarlo entro il 27 dicembre di ogni anno.
Per i contribuenti con liquidazione IVA mensile, l’acconto si riferisce alle operazioni effettuate nel mese di dicembre dell’anno precedente.
Nel caso dei contribuenti cosiddetti “trimestrali speciali” – come autotrasportatori e distributori di carburante – l’acconto IVA si calcola prendendo come riferimento le operazioni relative al quarto trimestre dell’anno precedente (ottobre, novembre e dicembre).
L’effetto che si ottiene è quello di un anticipo nel versamento del saldo Iva che sarà dovuto l’anno successivo, al momento della presentazione della dichiarazione IVA annuale (che salvo proroghe, è in scadenza il prossimo 30/04/2025).
Sono esonerati dal versamento dell’acconto Iva tutti coloro che non sono tenuti ad effettuare le liquidazioni periodiche Iva, mensili o trimestrali: gli agricoltori, i forfettari e gli enti pubblici territoriali.
L’acconto, non dovuto nel caso in cui l’importo sia inferiore a 103,29 euro, deve essere versato utilizzando il modello di pagamento F24.
Tre i metodi per il versamento dell’acconto Iva:
- Il metodo storico
- Il metodo analitico
- Il metodo previsionale
Metodo storico
L’importo è pari all’88% dell’Iva dovuta e relativa al:
- Mese di dicembre dell’anno precedente, per i contribuenti che effettuano le liquidazioni Iva con periodicità mensile;
- Saldo dell’anno precedente, così come si evince dalla dichiarazione Iva, per i contribuenti che effettuano le liquidazioni Iva con periodicità trimestrale;
- Il quarto trimestre dell’anno precedente (ottobre/novembre/dicembre), per i contribuenti “trimestrali speciali” (autotrasportatori e distributori di carburante).
In tutti questi casi, il calcolo si esegue sull’importo dell’Iva dovuta al lordo dell’acconto eventualmente versato nel mese di dicembre dell’anno precedente.
Il metodo storico è consigliato per i soggetti che presentano, di anno in anno, un volume di affari costante.
Metodo analitico o delle operazioni effettuate
Utilizzando il metodo analitico, il contribuente avrà la possibilità di calcolare l’acconto in misura pari al 100% dell’Iva risultante da una liquidazione straordinaria.
Ai fini del calcolo dell’acconto IVA, si considerano:
- Le operazioni attive effettuate fino al 20 dicembre dell’anno in corso, anche se le fatture di vendita non sono state ancora emesse o registrate;
- Le operazioni passive registrate entro la stessa data del 20 dicembre.
Sebbene la predisposizione di una liquidazione straordinaria sia onerosa, anche sotto il profilo organizzativo, questo metodo non espone il contribuente al rischio di vedersi applicare sanzioni in caso di versamento insufficiente.
Inoltre, è consigliabile il ricorso al metodo analitico quando nell’anno in corso si assiste ad una diminuzione notevole del volume di affari.
Metodo previsionale
L’acconto viene versato effettuando una previsione sul mese di dicembre, se contribuenti mensili, oppure sull’ultimo trimestre dell’anno in corso, se contribuenti trimestrali.
L’acconto si determina, per entrambi, in misura pari all’88% dell’Iva che si prevede di dover effettivamente versare.
Contrariamente ai due precedenti metodi (storico ed analitico), con il metodo previsionale vi è il rischio di vedersi applicare delle sanzioni nel caso in cui il versamento effettuato si rilevasse inferiore a quanto dovuto.
Il pagamento dell’acconto IVA deve avvenire esclusivamente tramite il modello F24, utilizzando modalità telematiche. L’importo dovuto può essere compensato con eventuali crediti disponibili.
A differenza di quanto previsto per le liquidazioni periodiche, i contribuenti trimestrali ordinari non devono applicare la maggiorazione degli interessi dell’1% nella liquidazione dell’acconto Iva.
L’acconto poi versato, naturalmente, andrà sottratto all’Iva liquidata:
- Nel mese di dicembre, se contribuenti mensili;
- In sede di dichiarazione annuale Iva, se contribuenti trimestrali;
- Infine, nella liquidazione del quarto trimestre, se contribuenti trimestrali speciali.
I codici tributo da utilizzare nel modello F24 sono i seguenti:
- Codice tributo 6013, versamento acconto Iva per i contribuenti mensili;
- Codice tributo 6035, versamento acconto Iva per i contribuenti trimestrali.
Le sanzioni per versamento tardivo, insufficiente od omesso dell’acconto Iva possono essere regolarizzate mediante il ricorso all’istituto del ravvedimento operoso, versando con modello F24:
- L’imposta dovuta;
- Gli interessi calcolati a giorni, codice tributo 1991;
- La sanzione ridotta, codice tributo 8904.
Dal punto di vista contabile, l’importo versato a titolo di acconto IVA viene registrato in un conto dell’attivo dello Stato Patrimoniale, secondo specifiche modalità di rilevazione.
CONTO | DARE | AVERE |
ERARIO C/ACCONTO IVA | Xxx | |
BANCA C/C | xxx |
Il conto “Erario c/acconto IVA” rappresenta un credito che l’impresa vanta nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria per l’imposta anticipata. Al termine dell’esercizio contabile, tale importo viene trasferito al conto “Erario c/IVA” tramite una scrittura contabile appropriata.
Alla chiusura dell’esercizio, si provvede ad effettuare il giroconto del conto “Erario c/acconto IVA” al conto “Erario c/IVA” nel modo seguente:
CONTO | DARE | AVERE |
ERARIO C/IVA | Xxx | |
ERARIO C/ACCONTO IVA | xxx |
Per concludere, particolare attenzione quest’anno dovrà essere dedicata all’adempimento dell’acconto Iva, considerando anche il difficile momento economico che molte imprese e professionisti stanno attraversando.
Per questo è consigliabile valutare con attenzione se applicare oggi il metodo storico, analitico o previsionale.