(Ri)tornano le visioni del “Moliterno in corto”. Meglio, la  rassegna che, sin dalle sue prime edizioni riuscì a ritagliarsi uno spazio nel circuito nazionale del “cinema a formato breve”, si presenta ora sotto il  brand “Moliterno in corto e…Le altre visioni” con l’obiettivo di creare una vetrina in cui linguaggi, generi, formati dell’audiovisivo  trovino tra loro registri di  dialogo.
Promosso dall’amministrazione del comune di Moliterno, «Un’altra novitĂ del contenitore – spiega il sindaco di Moliterno, Antonio Rubino – è di non  concentrare le proiezioni in due-tre giorni di seguito come avveniva nelle passate edizioni, ma articolarle in piĂą appuntamenti  fino al prossimo giugno. Inoltre, porteremo delle proiezioni nelle scuole della nostra comunitĂ ed  abbiamo voluto avviare un sodalizio col “Festival Internazionale Marateale” diretto dai bravi Nicola Timpone ed Antonella Caramia perchĂ© crediamo  che tra i vari contenitori  cinematografici presenti nella nostra  regione piĂą che la competizione sia necessario strutturare  collaborazione e incontri. E non caso  proporremo alcune visioni in cui l’associazione  che fa capo al “Marateale” ha partecipato da co-produttore, come per  il docu-film sul calciatore Paolo Rossi che inaugura la rassegna».
Diretta dal cinecronista Mimmo Mastrangelo, “Moliterno in corto e…” si apre il 19 dicembre (Cine-Teatro Pino, ore 20.30) appunto con “Paolo Rossi: l’uomo, il campione, la leggenda” (2020) diretto da  Gianluca Fellini e Michela Scolari su produzione di Ivo Romagnoli. Filmati d’epoca e le testimonianze di Zico, Cabrini, Falcao, Rummenigge, Tardelli, Antognoni, Platini, Boniek ed altri ex-calciatori ricostruiscono la carriera calcistica di Paolo Rossi che, ricordiamo, si aggiudicò nel 1982 il Pallone d’oro  e morì, per un tumore ai polmoni,  a 64 anni nel dicembre del 2020.
Un ritratto emozionante di un atleta  molto amato non solo nell’ambito del calcio, considerato da Pelé e Maradona nel “ più forte attaccante del mondo tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli ottanta”. La sua storia viene narrata sullo sfondo di eventi (tra gli altri, la vittoria al mundial di Spagna del 1982) che oggi sono pagine indimenticabili del calcio nostrano.
Insieme al film su Paolo Rossi viene proiettato il “corto-ascolto” di Vincenzo Galante “Non c’è pace” (2024) nel quale la voce fuori campo di Eleonora Panzardi legge il testo del “Disertore”, nota “canzone-antimilitarista” del poeta, scrittore, jazzista francese Boris Vian (1920-1959). In sovraimpressione alla lettura del brano di Vian scorrono immagini che riprendono una fase della collocazione di un’installazione  cartacea in un vicolo del centro storico di Moliterno.
«Un piccolo lavoro di soli tre minuti è il mio corto – dice Vincenzo Galante – oltre a lanciare  un monito contro l’inutilitĂ delle guerre, circoscrive un’idea di arte nell’arte: un’opera creativa (la precaria installazione in carta)  dialoga con un’altra scrittura della creativitĂ che, nel caso, è quella delle immagini in movimento. Il cortometraggio è dedicato alla memoria dell’artista e ceramista salernitano Ugo Marano che è stato uomo di parole di pace e andava sostenendo che un’opera d’arte può svanire anche nel momento stesso in cui si realizza».