Il 7 dicembre 2024 segna una giornata di profondo lutto per il giornalismo del litorale romano, che piange la scomparsa di Marinella Colantoni, una giornalista la cui vita e carriera sono state dedicate alla lotta per i diritti civili e sociali. Aveva 71 anni e lascia un’eredità di passione, impegno e dedizione che continuerà a ispirare futuri giornalisti e attivisti.
Marinella ha iniziato la sua carriera nei turbolenti anni Ottanta, una decade caratterizzata da importanti cambiamenti sociali e politici in Italia. La sua penna, delicata ma incisiva, è diventata uno strumento di denuncia e di informazione, capace di far emergere le questioni più urgenti della comunità di Ostia e dei suoi dintorni. Collaboratrice di prestigiosi quotidiani come La Repubblica e Il Messaggero, Marinella ha saputo raccontare la vita quotidiana dei cittadini, portando alla luce battaglie civiche fondamentali.
Tra le sue lotte più significative, spicca la battaglia per l’autonomia amministrativa di Ostia da Roma, un tema che ha toccato le corde della comunità locale, desiderosa di una maggiore autonomia e di servizi più efficaci. Marinella si è distinta anche per il suo impegno nella ricostruzione del Pontile, un simbolo della bellezza del litorale romano, e per la realizzazione dell’ospedale G.B. Grassi, un’infrastruttura vitale per la salute dei cittadini.
La sua vita personale era intrinsecamente legata al suo attivismo. Sposata con Aurelio Moro, uno dei fondatori dei centri per il recupero di tossicodipendenti, Marinella condivideva con lui una fervente passione civica e un impegno sociale che ha caratterizzato la loro esistenza. Insieme, hanno sostenuto con entusiasmo i Radicali, seguendo le orme di leader come Marco Pannella ed Emma Bonino.
Dal 1986 al 1989, Marinella è stata parte integrante della redazione di Ostia e Litorale de Il Messaggero, collaborando con un gruppo di giornalisti dedicati che, sotto la guida di Antonio Paolini e Stefano Quondam, hanno dato vita a un’importante voce per il territorio. Il suo impegno non si è mai affievolito, e la sua scrittura ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama giornalistico locale.
Marinella Colantoni lascia un vuoto incolmabile non solo tra i colleghi e i lettori, ma anche tra i suoi cari. I suoi figli, Tommaso ed Elettra, insieme ai suoi amati nipotini, porteranno avanti il suo ricordo e i valori che ha instillato in loro: la giustizia, la solidarietà e l’importanza di lottare per un mondo migliore.
Oggi, mentre il litorale romano si unisce nel dolore per la perdita di una delle sue voci più autentiche, celebriamo la vita di Marinella Colantoni, un esempio luminoso di come la penna possa essere più potente della spada. La sua eredità continuerà a vivere nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerla e di essere ispirato dalla sua determinazione e dal suo amore per la verità.