Riccardo Giacomaniello è uno studente del liceo ALFANO I di Salerno ed è il talentuoso frontman della band “Le Voci del Vesuvio“.
Appassionato di musica, in particolare della tradizione classica napoletana, Riccardo ha avuto l’opportunità con la sua amata band di calcare palchi in diverse località, tra cui Angri, San Valentino Torio, Calvanico e Salerno, portando la sua arte e il suo amore per la musica a un pubblico sempre più vasto.
Ho avuto il privilegio di ascoltarlo esibirsi durante la presentazione della collettiva d’arte “Colori e Ombre: L’Arte Svela (o Racconta) la Violenza Contro le Donne”, curata da me Anna De Rosa e ospitata proprio al Liceo Alfano.
L’incontro del 26 novembre è stato aperto da un’emozionante performance degli studenti, culminata con la reinterpretazione del brano “Donna”, originariamente cantato da Mia Martini nel 1982. La magistrale interpretazione di Riccardo ha coinvolto e toccato profondamente il cuore di tutti i presenti, rendendo l’ iniziativa ancora più significativa.
Oggi ho il piacere di raccontarvi di questo giovane artista, che con il suo impegno e il suo talento rappresenta una promessa per il futuro musicale del nostro territorio. Ma chi è davvero Riccardo Giacomaniello, e quale percorso lo ha portato a vivere la musica con tanta intensità? Lo scopriamo in questa intervista, dove il giovane artista si racconta, tra sogni, ispirazioni e progetti per il futuro.
D- Riccardo, cosa ti ha spinto a iniziare a cantare e ad avvicinarti alla musica classica napoletana?
Io provengo da una famiglia in cui la musica in generale e in particolare la classica napoletana è sempre stata presente, infatti, mia zia Maria Orlando e mia cugina Rosa D’apuzzo, in arte Rosy D’angió, sono delle cantanti. Inoltre ho avuto la fortuna di passare gran parte della mia infanzia con i miei nonni che più di tutti mi hanno trasmesso la passione per la musica napoletana.
D- Qual è il tuo brano preferito da eseguire con “Le Voci del Vesuvio” e perché?
Il brano che amo eseguire con la mia band “Le voci del Vesuvio” è “Voce e Notte” canzone autobiografica di Edoardo Nicolardi che risale al 1925 ed è il primo pezzo con cui ci siamo esibiti e che mi ha dato l’idea di creare questo meraviglioso gruppo formato da eccellenze che come me studiano al liceo Alfano I di Salerno.
D- Come descriveresti il tuo percorso musicale finora? Ci sono stati momenti particolarmente significativi?
Il mio percorso musicale è iniziato con la scuola media “Galvani/Opromolla” di Angri; dove nella sezione indirizzo musicale ho iniziato a studiare la chitarra classica con il professore Marco Maiorino; durante l’ultimo anno di scuole medie ho iniziato a cantare sotto la guida della professoressa Pompilia Balzano e poco dopo ho iniziato gli studi del pianoforte con la professoressa Eleonora Visone, figura molto importante durante il mio percorso musicale perché mi ha accompagnato al pianoforte durante eventi e concorsi.
L’anno scorso ho iniziato il liceo Alfano I di Salerno dove sto proseguendo lo studio della chitarra classica con il maestro Espedito De Marino, chitarrista del più grande chansonnier della musica classica napoletana del 900: Roberto Murolo e lo studio del canto con la sopranista Marta Pignataro. Fin ad oggi ho avuto il piacere di esibirmi in molteplici eventi con il maestro De Marino, sia in duetto che con tutta la mia band, come l’evento tenutosi lo scorso 16 novembre alla “Tenuta Leone“ a Calvanico che ha visto come ospiti il direttore Rai ufficio stampa, la stilista Pia Lauri Capri, il maestro Gaetano Stella e tanti altri.
D- Qual è stata la tua esperienza durante la presentazione della collettiva d’arte “Colori e Ombre”: L’Arte Svela (o Racconta) la Violenza contro le Donne” voluta dall’associazione Donation Italia e curata da Anna De Rosa? Cosa hai provato mentre cantavi “Donna”?
La visione delle opere in mostra ha suscitato dentro me un forte senso di rabbia nei confronti di chi usa violenza. Inoltre è stato un onore poter interpretare una canzone di Mia Martini che per me è stata la miglior interprete che abbiamo avuto in Italia.
D- Come pensi che la musica possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche importanti come la violenza contro le donne?
La musica può contribuire a sensibilizzare questi argomenti grazie all’emozione che suscita dentro ogni individuo e con la rapidità con cui riesce ad arrivare.
D- In che modo studi e impegni scolastici influenzano la tua carriera musicale?
Mi aiutano ad acquisire maggiori competenze nell’ambito specifico della musica e del canto. Avere il confronto quotidiano con chi ha la mia stessa passione mi consente di poter accrescere le mie esperienze musicali e altro.
D- Hai dei modelli o delle figure ispiratrici nella musica che segui e che ti guidano nel tuo percorso artistico?
Sicuramente il mio professore di chitarra, il maestro Espedito De Marino ha un ruolo fondamentale nella mia formazione a livello musicale, potremmo definirlo il mio mentore, affiancato dalla mia professoressa di canto, Marta Pignataro.
D- Qual è il sogno che coltivi per il futuro come musicista e cantante?
Il mio sogno più grande è quello di riuscire a lasciare un segno alle persone, trasmettergli emozione con la mia musica e con la mia voce.
D- Come vedi il ruolo delle band nella valorizzazione della cultura e della tradizione musicale napoletana?
È importantissimo continuare a diffondere la musica che rappresenta la nostra tradizione ma soprattutto farla conoscere ai giovani come noi, per questo noi della band “Le voci del Vesuvio” speriamo di riuscir a far appassionare sempre più giovani con le nostre interpretazioni dei più grandi Classici della musica classica napoletana.
D- Infine, quali consigli daresti a giovani come te che desiderano intraprendere un percorso musicale?
Credo che la musica sia una passione che bisogna avere nell’animo da sempre, fin da bambino…. Consiglio a tutti coloro che vogliono intraprendere un percorso musicale di farlo, perché la musica in ogni caso è terapeutica, ti insegna a vivere l’emozione, e a trasmetterla.