Botero, pittore, scultore e disegnatore, è stato una figura iconica riconosciuta a livello mondiale per il suo stile unico, caratterizzato da figure volutamente esagerate e voluminose che ha saputo unire tradizione e modernitĂ ; è stato uno degli artisti latinoamericani piĂą influenti del XX e XXI secolo. Queste forme “dilatate” non erano solo una scelta estetica, ma un modo per comunicare profonditĂ emotiva, ironia e critica sociale. La sua morte nel 2023 ha lasciato un vuoto nel mondo dell’arte, ma la sua ereditĂ vive nelle sue opere, esposte nei principali musei e spazi pubblici del mondo. Il suo lavoro continua a ispirare riflessione e meraviglia, dimostrando che l’arte può essere al tempo stesso accessibile, profonda e rivoluzionaria.
La mostra, 17 settembre 2024 – 19 gennaio 2025, è curata da Lina Botero, figlia dell’artista e da Cristina Carrillo de Albornoz, esperta delle sue opere, comprende otto statue monumentali collocate – per la prima volta-  in alcune delle piazze piĂą affascinanti della cittĂ di Roma tra cui la Terrazza del Pincio con Donna distesa (2003) e  Venere addormentata (1994), continua in Piazza del Popolo dove Adamo ed Eva sorgono come colonne in prossimitĂ dell’Obelisco Flaminio, in via del Corso con il celebre Cavallo con briglie (2009), in piazza San Lorenzo in Lucina con Gatto (1999), in piazza San Silvestro con Donna seduta (2000) e in piazza Mignanelli con Donna seduta (1991).
La mostra si compone di varie sezioni. dipinti, acquarelli e sculture, di cui alcuni inediti, saranno esposti nelle sale del Palazzo Bonaparte che, in tal modo, si prepara a inaugurare una delle più importanti esposizioni del 2025. La prima sezione comprende le reinterpretazioni dei grandi classici dell’arte rinascimentale come Las Meninas di Velázquez e la Fornarina di Raffaello, il celebre Dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e Van Eyck nonché i temi classici del circo e della corrida attraverso il filtro della tradizione ispanica che va da Goya a Picasso.
L’esposizione copre in modo esaustivo gli aspetti della carriera dell’artista e mette in evidenza il rapporto intimo che Botero aveva con l’Italia. Questo legame fu coltivato dall’artista fin dai suoi primi viaggi in Europa, quando potĂ© ammirare per la prima volta i capolavori del XV e XVI secolo. Fin da giovane, infatti, Botero, manifestò quell’interesse per la monumentalitĂ ed il volume che sarebbero diventati i tratti distintivi della sua arte.
Durante gli anni di studio in Italia, copiò alcuni pezzi di Michelangelo che gli permisero di lavorare sul volume e le proporzioni. Fu attratto soprattutto dai principi della prospettiva lineare e dall’analisi scientifica del colore e da essi trasse ispirazione per le sue composizioni. Fu soltanto nel 1950 che iniziò a realizzare opere d’arte modificando capolavori storici in chiave moderna, come la sua versione della Monna Lisa, il suo primo successo internazionale acquistato al Museo d’Arte Moderna di New York.
A partire dagli anni ’70 la combinazione tra radici latinoamericane, influenze rinascimentali e sperimentazioni moderne permise a Botero di creare un linguaggio artistico unico. Le figure esagerate di Botero, che dominano i suoi dipinti e sculture, vanno oltre la loro apparenza giocosa perchĂ© intendono raccontare storie di potere, religione, sensualitĂ e tradizioni popolari riflettendo in modo ironico e surreale sulle grandi problematiche sociali proprie di quegli anni.
Nella sezione “Religione”, Botero esplora il tema della religione traendo ispirazione dalla tradizione dell’arte sacra del Quattrocento italiano e dai grandi maestri, creando opere con totale libertĂ e sfidando le convenzioni, come nel celebre ritratto del “Vescovo al bagno”.
Il circo, protagonista della seconda sezione, è un tema ricco di plasticità e immaginazione. Il tema del circo offre una straordinaria libertà espressiva, permettendo di giocare sorprendentemente con composizione, colore e luce. Trapezisti, pagliacci e contorsionisti emergono come protagonisti di questa serie, caratterizzata da colori vivaci, malinconia e incanto poetico.
Nella sezione “Acquerelli” troviamo prevalentemente tauromachie, molto amate da Botero. Le corride, infatti, furono una delle sue più grandi passioni e divennero un tema ricorrente nelle sue opere tra cui ricorderemo quella al Grand Palais di Parigi nel novembre 1992.
L’ultima serie di acquerelli è stata realizzata nel 2019 e comprende opere di grande formato su tela, trattati come affreschi dimostrando la sua abilitĂ nella gestione dei volumi. Tra le opere spicca “Odalisca”, un acquerello di grande formato realizzato nel 2023, omaggio a Matisse.
Nell’undicesima  e ultima sezione, invece, troviamo opere dedicate all’ America Latina e alle sue radici colombiane dove “la natura, l’amore, la musica e le dinamiche di potere plasmano la storia del paese. Nei miei dipinti cerco di reinventare questi ricordi, donando nuova vita e colori a forme esagerate che creo riflette un mondo che ho conosciuto nella mia gioventĂą, una sorta di nostalgia che è diventata il tema centrale del mio lavoro.…”
Che siate appassionati d’arte o semplici curiosi, questa mostra è un viaggio imperdibile nel cuore della creativitĂ e della bellezza che vale assolutamente la pena compiere!
La mostra che trovate esposta in queste sale di Palazzo Bonaparte è dunque un’occasione unica per immergersi nell’arte di Fernando Botero nel XX e l’XXI secolo attraverso i suoi quadri più ammirati. Suoi dipinti, traendo ispirazione dalla vita quotidiana nei compiti, nelle architetture moderne, dai capolavori europei e creando il suo linguaggio visivo che gli permette le sue storie su mondi incredibili.
In termini, questo percorso espositivo rappresenta una sorprendente carriera, ma anche un’opportunità per mettersi in discussione sopra la pubblicità della forma, il colore, la narrazione nell’arte contemporanea. Una mostra da non perdere come le opere che espone.