A Napoli, lo scorso 22 ottobre 2024, presso la sede della casa editrice Edizioni Scientifiche Italiane, l’assemblea dei soci del Centro Studi sulla Civiltà Artistica dell’Italia Meridionale. “G. Previtali” ha eletto quasi all’unanimità il nuovo presidente nella persona dell’architetto e storico dell’arte Mario Panarello.
Prende il posto del noto storico dell’arte Francesco Abbate che volle fondare nel 2003 questo Centro Studi con lo scopo principale di «riunire attorno a progetti condivisi le energie sparse e spesso scollegate tra loro dei tanti studiosi che lavorano alla conoscenza, alla valorizzazione, alla salvaguardia dell’immenso patrimonio della civiltà artistica meridionale, da quella figurativa alla musica, allo spettacolo, alla letteratura meridionali, nonché contribuire a formare nuove generazioni di studiosi.
L’attività dell’associazione si concentra in pubblicazioni, mostre, convegni, giornate di studio, stages, seminari, corsi di formazione, borse di studio (in particolare post dottorato), indagini territoriali, spettacoli e organizzazioni di eventi». Francesco Abbate è quindi diventato Presidente Emerito del Centro Studi, dato che da qualche tempo aveva già espresso la propria volontà di dimettersi dal ruolo di presidente “in servizio”.
Va ricordato che il Centro di Studi sulla Civiltà Artistica nell’Italia Meridionale intitolato al compianto studioso Giovanni Previtali, che tenne la cattedra di Storia dell’Arte nell’Università Federico II di Napoli, è nato per volontà del professor Abbate, con un gruppo di suoi colleghi e amici storici dell’arte. Tuttora ha sede in provincia di Salerno, a Roccagloriosa, nel Cilento. Oggi conta circa centocinquanta soci e ne fanno parte studiosi dell’intera Italia meridionale, dall’Abruzzo alla Sicilia e alla Sardegna: docenti universitari, soprintendenti, direttori di musei, funzionari di Soprintendenza, docenti delle scuole superiori, dottori e dottorandi di ricerca, singoli studiosi, amatori e collezionisti.
Il neopresidente eletto, Mario Panarello, intende continuare sul solco già tracciato da Francesco Abbate negli ultimi due decenni, innovando e rinnovando l’invito alla partecipazione dei soci ad ulteriori momenti di ricerca e di riflessione sul patrimonio culturale delle diverse regioni che compongono il variegato e complesso profilo culturale delle regioni dell’Italia meridionale.
Egli chiede espressamente ai soci di impegnarsi nella ricerca, nella scoperta, nello studio e nella divulgazione di opere d’arte e di dar vita a nuovi momenti di confronto tra i soci e non solo, anche a livello di singole regioni, per riflettere e discutere su opere studiate e da studiare, per far emergere tutta la ricchezza artistica e culturale che ancora il nostro Mezzogiorno possiede.
Il nuovo presidente Panarello, sulla scorta di quanto già realizzato, contando altresì sull’esperienza di chi lo ha preceduto, preme l’acceleratore sui temi della conoscenza, della ricerca, della tutela, valorizzazione e divulgazione dei nostri tesori di civiltà artistica e culturale in generale, con uno sguardo attento anche al resto dell’Italia. Si dovranno incrementare momenti di incontro tra studiosi con giornate e seminari di studio, con convegni tematici particolarmente importanti, con corsi di formazione.
È pienamente consapevole che dovrà rivedere anche l’agenda operativa di tutta l’associazione, sempre con l’aiuto e la fattiva collaborazione di tutti i soci, per assolvere al meglio i compiti e le finalità che il Centro Studi si è sempre prefisso e si prefigge. Va ricordato che il Centro Studi “Previtali”, insieme a tanti altri volumi già editi di saggi di storia dell’arte e cataloghi di mostre realizzate, pubblica dal 2018 la rivista di storia dell’arte «L’Officina di Efesto», della quale continua a rimanere direttore scientifico il professore Francesco Abbate. Essa raccoglie saggi e contributi di studiosi e studiose iscritti al centro, ma anche di non iscritti e che si dedicano quotidianamente alla conoscenza e alla divulgazione scientifica nel settore della ricerca storico-artistica nell’Italia meridionale, ma non solo.
Al nuovo presidente tutti i soci hanno augurato buon lavoro, sicuri che saprà portare il Centro Studi “Previtali” a sempre più alte mete e raggiungere agevolmente nuovi e importanti traguardi.