Il Festival Nazionale “Dante senza frontiere” è un evento interessante e significativo che celebra l’opera di Dante Alighieri. La IX edizione del festival si terrà il 14 novembre 2024 presso il Salone dei Marmi di Palazzo di Città, a Salerno.
La Società Dante Alighieri di Salerno, presieduta da Pina Basile, organizza questo festival che coinvolgerà studiosi e studenti delle scuole di Salerno e Baronissi. Tra i relatori sarà presente il soprano, docente e direttore del Cilento in Opera Festival, Maria Pia Garofalo, alla quale faremo alcune domande a riguardo.
In questa intervista, Garofalo ci racconta il suo personale legame con l’opera dantesca, condividendo con noi come il connubio tra musica e poesia possa arricchire la comprensione dell’immortale “Divina Commedia” e offrendo agli studenti una guida preziosa per avvicinarsi a questo capolavoro senza tempo.
D- Cosa significa per lei essere parte del Festival “Dante senza frontiere”?
Essere Ospite di questo Festival e’ un grande onore e piacere. Sono felicissima di questa avventura e ringrazio la Professoressa Pina Basile per l’invito e la collaborazione.
D- In che modo la sua esperienza come soprano e docente influenzerà il suo intervento al festival?
Porterò il mio contributo non solo letterario ma anche musicale, un connubio di arte per dar lustro al sommo poeta.
D- Qual è il suo legame personale con l’opera di Dante Alighieri? Può parlarci di un’opera particolare di Dante che considera fondamentale e perché?
La Divina Commedia e’ senza dubbio uno dei più grandi Capolavori in assoluto, un viaggio all’interno delle nostre emozioni più profonde, un buio che porta finalmente alla luce dopo tanta strada…
L’intera Opera dunque fa pensare proprio che l’inferno, il Purgatorio e il Paradiso possano rappresentare e corrispondere in modo pagano ai tre livelli che S. Freud descrive come Inconscio, Preconscio e Conscio/Coscienza.
Ed è questa la grande bellezza, un’opera che tutt ‘oggi svela nuovi retroscena e ci invita ad una riflessione su tanti argomenti, dalla politica, all’amore, al tradimento e alla religione ….
D- Come vede il ruolo della musica e delle arti performative nell’interpretazione dell’opera di Dante?
Cosa si aspetta di trasmettere agli studenti e ai partecipanti attraverso il suo intervento?
Quali temi vorrebbe esplorare durante il festival e perché? Come pensa che l’opera di Dante possa essere riletta o reinterpretata nel contesto contemporaneo?
La musica e le arti sono lo sfondo dell’opera Dantesca ogni rumore, ogni attimo, ogni grido di terrore e sospiro di gioia può tradursi senza dubbio in musica. Basti pensare che Dante e’ stato modello di ispirazione per tanti musicisti la sua opera ha ispirato a sua volta tanti capolavori musicali che sono diventati dei piccoli cammei della tradizione musicale.
Ne possiamo citare tanti dalla Dante Simphony Di Liszt al testo di Antonio Ghislanzoni musicato da Giacomo Puccini “Storiella D’Amore“ (ispirato al quinto canto dell’inferno che ho inciso e cantato anni fa, ora racchiuso in un cofanetto con etichetta Kicco Music)
D- Ha qualche consiglio per gli studenti che si avvicinano allo studio della letteratura dantesca?
Invito i giovani studenti a far tesoro di questi eventi e di studiare con attenzione la Divina Commedia , auguro a tutti di ritrovarsi e di uscirne arricchiti in questo viaggio che durerà per sempre .