Ottanta anni fa, dall’11 febbraio 1944 fino al successivo 15 luglio, Salerno fu sede del Governo e residenza reale, svolse il ruolo di capitale per poco più di cinque mesi, ma in quel breve lasso di tempo prese forma un governo che fu il primo embrione del nuovo Stato italiano, l’avvio della rinascita nazionale.
Un convegno sugli “80 anni di Salerno capitale: i giorni del ritrovato orgoglio,” si svolge l’11 novembre dalle ore 17.15 presso la Casa del Volontariato in via F. Patella. E’ organizzato dall’associazione di promozione sociale Librarsi, dal Museo dello sbarco e da Sodalis. Dopo i saluti della presidente di Librarsi Dina Gabriele, l’iniziativa sarà illustrata da Dina Galdi a cui seguiranno le relazioni del Prof. Antonio Palo e della prof. Annamaria Valletta e quella conclusiva del prof Nicola Oddati. Fisax duo eseguirà musiche degli anni 40.
Ricordiamo sinteticamente gli eventi di quei cinque mesi:
sul litorale salernitano ci fu un massiccio sbarco alleato, passato alla storia come “Operation Avalanche”, l’operazione anfibia più importante dopo lo sbarco in Normandia. Subito dopo lo sbarco il colonnello americano Thomas Aloysius Lane, viene nominato governatore di Salerno e prende possesso del palazzo di città.
Ma lo sbarco non coincise subito con la fine della guerra e il prezzo pagato da Salerno e dalla sua provincia fu molto alto: 400 morti e migliaia di feriti. Le truppe tedesche si difesero con determinazione e furono più volte sul punto di respingere l’assalto portato dal mare. Il 27 aprile 1944 nel Salone dei Marmi di Palazzo di Città si riunisce il primo Consiglio dei Ministri del governo di unità nazionale. Della compagine governativa fecero parte anche due salernitani: Giovanni Cuomo all’Educazione Nazionale e Raffaele Guariglia agli Esteri.
Il Re andò ad abitare a Raito, a villa Guariglia. Salerno ospitò i due governi guidati da Badoglio e quello di Ivanoe Bonomi. Tra il secondo governo Badoglio e quello Bonomi si verificò quella che è passata alla storia come la “svolta di Salerno”, definizione scaturita a seguito un compromesso tra cattolici, comunisti, liberali e monarchici per governare la nuova Italia. Grazie alla “spinta” di uomini come De Gasperi, Togliatti, Gronchi e Saragat fu deciso che dopo la completa liberazione del territorio nazionale le forme istituzionali sarebbero state scelte dal popolo italiano con conseguente elezione a suffragio universale di un’assemblea costituente per deliberare la nuova Costituzione dello Stato. Come si giunse alla scelta di Salerno a sede del Governo? La scelta fu conseguenza della situazione venuta a crearsi con i tedeschi che, scacciati da Napoli, resistettero a Cassino per diversi mesi, impedendo quindi agli alleati di proseguire verso Roma che sarà liberata il 5 giugno del ‘44.