Nel vasto panorama letterario italiano, emergono voci uniche capaci di intrecciare vita personale, sfide quotidiane e creatività artistica. L’autrice Emanuela Molaschi che incontriamo oggi è una di queste, capace di trasformare esperienze intime in storie di grande potenza emotiva. Nata da una vocazione quasi inaspettata, ha iniziato a pubblicare i suoi primi lavori per accontentare i familiari, ma il vero successo è arrivato quando ha avuto il coraggio di seguire il proprio istinto. L’uso di pseudonimi, una scelta obbligata per proteggersi dal bullismo scolastico, le ha permesso di trovare una libertà espressiva che l’ha portata a esplorare generi diversi, dal romanzo sociale al fantasy.
In questa intervista, l’autrice ci guida attraverso i momenti più significativi del suo percorso: dalle difficoltà con l’editoria tradizionale, alla sfida dell’auto-pubblicazione, fino ai temi attuali e fortemente sentiti che animano le sue opere, come il bullismo e l’importanza dell’unione. Le sue parole raccontano di una scrittura nata quasi per caso, ma che si è rivelata una via di scoperta, non solo per sé stessa, ma anche per i suoi lettori, ai quali regala storie in grado di ispirare e sensibilizzare.
Senza voler entrare troppo nel merito delle difficoltà personali, preferendo lasciare che siano i libri a parlare per lei, l’autrice ci svela anche il suo legame con il Centro Internazionale del Libro Parlato, un gesto che esprime la sua volontà di rendere la lettura accessibile a tutti. In questa intervista a cuore aperto, ci parla del suo processo creativo, dei suoi progetti futuri e di come la tecnologia, inclusi i canali YouTube, stia diventando un alleato prezioso nel suo percorso artistico. Un esempio di forza, tenacia e talento che non conosce limiti.
D- Raccontaci un po’ della tua storia. Cosa ti ha spinto a diventare scrittrice?
Ho iniziato a pubblicare per accontentare i miei familiari, se fosse stato per me non l’avrei mai fatto. Inoltre, visto che non ero molto convinta, avevo cambiato il mio primo scritto con quello che poi è stato pubblicato. Era in una busta ed è stato sostituito. L’ho fatto io di nascosto, perché credevo che l’altro racconto avesse più potenzialità e così è stato. Si può dire che, sicuramente, il racconto che ho deciso di spedire in seguito sicuramente è piaciuto, visto che è stato inserito in una antologia.
D- Hai pubblicato opere con diversi pseudonimi. Qual è stata la ragione di questa scelta e ti ha portato qualche vantaggio?
Ho pubblicato con diversi pseudonimi perché ero minorenne e per via dei bulli della classe che volevo tenere fuori dalla mia vita privata. La scelta ha portato sicuramente dei vantaggi : non sono mai riusciti a beccarmi, che era proprio l’obiettivo che volevo raggiungere.
D- Qual è stata la tua esperienza con l’editoria tradizionale rispetto all’auto-pubblicazione? Quali vantaggi e svantaggi hai riscontrato?
Preferirei non parlare troppo dell’esperienza con i vari tipi di pubblicazione, in quanto sono particolarmente personali e non sempre positive. In alcuni casi, invece, sì in particolar modo è stata positiva la prima esperienza anche se, purtroppo, questa casa editrice era piccola ed ha chiuso molto tempo fa. Penso che sia la migliore esperienza che abbia mai avuto. Poi ce ne sono state altre molto carine, ma porto nel cuore sempre Nuovi Autori. Per quel che riguarda il self, non saprei perché è l’esperienza che sto vivendo ora e ho bisogno di più tempo per poterla effettivamente giudicare.
D- Il tuo romanzo “Salvate la scuola” affronta temi molto attuali. Da dove hai tratto l’ispirazione per questo libro?
“SC e la maledizione del terzo occhio” rappresenta un salto nel genere fantasy. Cosa ti ha attirato verso questo genere?
Le tue poesie e i tuoi racconti esplorano temi complessi. Puoi parlarci del tuo processo creativo? Come nascono le tue idee?“SC e la maledizione del terzo occhio” rappresenta un salto nel genere fantasy. Cosa ti ha attirato verso questo genere?
Il mio romanzo Salvate la Scuola è il seguito del racconto inserito nell’antologia di cui parlavo nella prima domanda e non avrei mai pensato che avrebbe continuato ad essere così attuale sono, forse, i sentimenti dei personaggi, il no al bullismo, l’unione e l’amicizia a renderlo sempre così vero, vivo ed apprezzabile. SC e la maledizione del terzo occhio è nato per caso. Avrebbe dovuto essere un lavoro introspettivo per un immedesimazione teatrale ed invece è diventato un libro. Non ho potuto fare lo spettacolo di beneficenza, ma ho ottenuto un romanzo il primo fantasy al 100%. È stato un caso ma anche una bella avventura. Ho pensato di dare i miei libri a un centro di libro parlato per permettere alle persone disabili di conoscermi pur non potendo leggere i libri cartacei.
Le mie poesie nascono da situazioni reali o da sogni e dietro non c’è un particolare il processo creativo. Di solito nascono da una melodia che ho in testa, che sia esistente o creata da me.
D- Hai dichiarato di avere gravi problemi visivi e di esposizione al sole, oltre alla fibromialgia. In che modo queste sfide influenzano la tua scrittura e la tua vita quotidiana?
Hai deciso di dare le tue opere al Centro Internazionale del Libro Parlato. Che significato ha per te questo gesto?
No comment sulla mia malattia, grazie. Ho provato sensibilizzare la gente inserendola nei miei libri, ma non sempre è servito… preferisco parlare di libri e non gradisco molto disquisire su tipologie di malattie rare e senza cura. La cosa che mi sento di dire è: speriamo che la ricerca possa fare grandi passi avanti e trovare soluzioni per tutti.
D- Adori conoscere i tuoi lettori. Qual è stata una delle esperienze più memorabili che hai avuto con i tuoi fan?
Hai creato gruppi fan per ciascun libro. Qual è il valore di questi gruppi per te e per i tuoi lettori?
Non saprei dire qual è l’esperienza più memorabile con i miei lettori, probabilmente, una di quelle fatte con le lettrici dei libri donati al libro parlato. È stato bello ringraziarle per l’ottimo lavoro riceve complimenti e incoraggiamenti. Il valore dei gruppi fan per ogni libro è molto importante perché chiunque voglia seguire solo le notizie di quel racconto può farlo seguendo esclusivamente quel profilo o quella pagina.
D- Hai intrapreso anche la strada di Youtuber. Puoi parlarci di questa esperienza e di cosa ti piace comunicare attraverso i tuoi canali?
La strada della youtuber non ha molto a che fare con i libri, è più legata ad altri tipi di video, comunque sempre ricreativi o legati alla musica. Attualmente ho un canale YouTube dove ho caricato dagli audiolibri che possono essere ascoltati in forma gratuita, così da permettere a chi ascolta libri su YouTube di conoscermi.
D- Quali sono i tuoi progetti futuri? Stai lavorando a nuove opere o iniziative creative?
Quali consigli daresti a giovani scrittori che desiderano seguire le tue orme?
Come vedi il panorama della letteratura italiana oggi e qual è il ruolo della tecnologia nella scrittura?
Penso che il mondo dell’ editoria di oggi sia molto complesso rispetto a quando ho incominciato a pubblicare. Nel 2008 era tutto molto più semplice. I consigli che darei ai giovani scrittori sono quelli di andare avanti per la propria strada perdendo in se stessi e nella propria Opera e di riflettere bene prima di affidarsi a qualcuno per la pubblicazione. Purtroppo ci sono molte trappole in giro.
La strada della youtuber non ha molto a che fare con i libri, è più legata ad altri tipi di video, comunque sempre ricreativi o legati alla musica. Attualmente ho un canale YouTube dove ho caricato dagli audiolibri che possono essere ascoltati in forma gratuita, così da permettere a chi ascolta libri su YouTube di conoscermi.