Ritorna, con una nuova Mostra dâarte contemporanea, a parlare di riuso e salvaguardia ambientale âRestartâ, evento artistico culturale promosso e realizzato da Fondazione Carisal, grazie anche al sostegno della Regione Campania – ai sensi della L.R. regionale n. 28 del 2018 – attraverso Scabec SpA e di Fondazione Banco di Napoli, Banca Patrimoni Sella, Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero degli Imballaggi in Acciaio – Ricrea e Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica – Comieco.
Lâevento espositivo verrĂ inaugurato giovedĂŹ 19 settembre 2024, alle ore 19.00, a Salerno, presso il Complesso San Michele, sede della Fondazione Carisal e sarĂ visitabile dal 19 settembre al 13 ottobre 2024 (dalle ore  16.00 alle ore  19.00).
Il 10 settembre 2024 è stata installata a Salerno – in via Velia – e consegnata alla cittĂ ,  lâopera raffigurante lâinfinito, logo di Restart.
Restart è un viaggio in cui tutti i materiali suscettibili di recupero sono destinati, attraverso il linguaggio dellâarte, ad una nuova realtĂ . Acciaio, legno, carta, vetro e plastica, tessuti, materiali ed oggetti di uso quotidiano sono trasformati in soggetti immanenti.
Tale rielaborazione avviene tramite lâupcycling che è ben definito e, soprattutto, ben distinto dal piĂš consolidato termine recycling, che invece descrive un processo industriale di trasformazione del rifiuto. Questa distinzione, che potremmo tradurre in âriuso creativoâ, viene spesso confusa con il riciclo ed è  proprio intorno a questa distinzione e, allâintenzione di portarla allâattenzione del pubblico, che si muove il progetto Restart.
La natura dellâidea artistica di questo percorso risiede nel rendere quanto piĂš attuale un processo nato intorno agli anni 40, quando in piena guerra, gli inglesi lanciarono la campagna âMake do and Mandâ, che spingeva la popolazione a ridare nuova vita ad oggetti e materiali giĂ esistenti, anche semplicemente per vestirsi.
In realtĂ questo concetto del recupero è insito nellâestro umano, tanto è vero che ancor prima della Prima Guerra Mondiale, il Cubismo ed il Dadaismo avevano sondato questo terreno, dando vita ad opere attraverso il recupero di materiali. Interessante in questo circuito è il lavoro di Schwitters, che si dedica giĂ dagli anni venti dello scorso secolo al recupero di materiali disparati, anche di oggetti che fungono da memoria storica di avvenimenti.
Timoria (ΤΚΟĎĎÎŻÎą) è il tema di questa edizione di Restart, scelto per rappresentare il sempre piĂš preoccupante conflitto uomo-natura, che sta catalizzando lâattenzione nella discussione globale sul cambiamento climatico. Il termine dovrĂ essere considerato nella sua accezione di “castigo”, “punizione”, infatti, cosĂŹ come affermato da Erodoto, esiste una provvidenza nella storia che punisce i torti e che cuce la storia stessa. Il tema si riconnette al motivo principale, che è alla base dellâevento: l’ambiente, il recupero dei materiali, il conseguente riutilizzo, nel tentativo di arginare lo scollamento che oggi caratterizza il rapporto tra l’uomo e il Pianeta Terra e che sta producendo effetti nefasti.
La scelta degli artisti per questa nuova edizione è contraddistinta dallâevoluzione stessa del progetto di ridefinirsi nel ruolo dellâarte contemporanea, non come esecuzione materiale di una trasformazione oggettuale, ad esempio come avviene nellâartigianato oppure nel design, ma come necessitĂ di imprimere unâidea che sia permeante nelle coscienze delle persone. Un vero e proprio cambiamento di paradigma che afferma sostanzialmente la mutazione ideologica del problema rifiuto, aprendo una nuova visione nellâapproccio collettivo alla necessitĂ del cambiamento.
Gli artisti (Giorgio Bartocci, Paolo Bini, Gianluca Capozzi, Francesca Matarazzo di Licosa, Lucas Memmola, Adonai Sebhatu, Gabriella Siciliano, Ivano Troisi,
Andreas Zampella), scelti dai curatori Fabio Avella e Antonella Ferraro, pur senza snaturare la loro identitĂ artistica, sono intervenuti con opere dedicate al progetto, in parte site-specific e prodotte con materiali di recupero.
Le opere sono state inserite negli spazi del Complesso San Michele, esaltando la natura ipogea del piano terra, sfruttando gli spazi interni ed esterni in base alla loro natura scenografica, privilegiando l’inserimento di opere site-specific ed adeguando l’andamento espositivo alla sensazione sub-terranea, che genera uno stato d’animo riflessivo. L’arioso spazio esterno, che congiunge il piano terra al piano espositivo superiore, determina un’apertura visiva e spaziale, rispetto al piano inferiore. In questo percorso, le opere esposte sono allestite a parete, susseguendosi in una varietĂ di soluzioni, in cui l’upcycling si mostra in tutta la sua essenza.
Nellâambito di questa 2° edizione di Restart, è nato il Premio artisti emergenti che è stato assegnato  a Roberta Ungaro, mentre la menzione speciale è stata assegnata a Yuliya Marych. Le giovani artiste esporranno nel percorso della Mostra.
Ad arricchire la Mostra, sono stati organizzati, inoltre, talk ed incontri in collaborazione con diversi soggetti che operano in favore della sostenibilitĂ Â e salvaguardia ambientale sui temi del riuso della carta, dellâacciaio e del recupero del tessile.