Durante una piacevolissima serata al Napò Sushi & Pizza di Teggiano, precisamente quella del 7 agosto scorso, si è tenuta la presentazione di “Calici & Spicchi” di Antonella Amodio.
Fabio Curcio e Giosi Caggiano, i giovani imprenditori che hanno scommesso sul territorio, la qualitĂ delle materie prime e l’incontro tra Oriente e pizza napoletana, hanno aperto le porte del loro locale alla nota giornalista e sommelier, oggi scrittrice del famoso libro.
Il Napò ha un format decisamente irresistibile, proprio nel cuore del Vallo di Diano, a tal punto che è stato prescelto come tappa da Antonella Amodio per presentare “Calici & Spicchi”, libro celebre per essere il primo a descrivere l’abbinamento vino-pizza in via inedita a livello mondiale.
Un successo annunciato insomma quello della serata, vista la foltapresenza di pubblico e che ha generato il sold out a pochi giorni dal lancio.
Antonella Amodio, giornalista e nota sommelier, oltre che giudice in importanti concorsi enologici, ha narrato agli ospiti, decisamente molto attent, la nascita del suo libro tra aneddoti storici, vicende culinarie familiari e strategie degustative, concedendosi generosamente al pubblico curioso e per gli autografi.
L’autrice ha potuto avvalersi della presenza del giornalista Pasquale Sorrentino per la moderazione, il quale ha scandito in maniera avvincente momenti culturali e degustativi, poichĂŠ il Napò aveva deciso di dedicare alla serata un menu esclusivo, creato dal pizzaiolo Aniello Mele.
Il menu è stato oltretutto rigorosamente abbinato ai vini presenti nella wine list realizzata dalla sommelier Natalia Ivaniv.
Straordinaria la presenza di Gaetano Cataldo, giornalista enogastronomico e miglior sommelier dell’anno al Merano Wine Festival, invitato a raccontare alcuni aneddoti sul celebre Mosaico per Procida, creato anche grazie alla competenza enologica del winemaker Roberto Cipresso.
Proprio grazie ad una felice strutturazione della wine list, Gaetano Cataldo ha potuto suggerire degli abbinamenti che spaziavano dalle bollicine, ai bianchi, fino al rosato ed al rosso, abbinamenti che hanno costituito un viaggio enologico attraverso lo stivale. Naturalmente gli ospiti del Napò sono stati gratificati di assaggiare il raro Mosaico per Procida, vino celebrativo bevuto da Sua Santità .
Eccone i dettagli….
Si parte con un uramaki con riso allo zafferano con all’interno ragĂš alla bolognese, cuore filante di caciocavallo e crema di formaggio, rigorosamente fritto in tempura al parmigiano reggiano, abbinato alle bollicine di Prosecco.
A seguire la “Fritta al Forno” con datterini gialli semi-dry, alici cilentane, cenere di olive, capperi croccanti, salicornia e caviale di Tobiko, il tutto annaffiato col Vermentino sardo di Casa Argiolas.
Mosaico per Procida è stato abbinato alla sontuosa “Pizza in Pala”, a base di stracciata pugliese, tartare di ganbero rosso, lamelle tostate di mandorle, scorza di limone, menta, pepe di Sichuan ed evo da olive taggiasche.
L’abbinamento con dell’ottimo rosato toscano, blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Sirah, lo si è officiato con la “Contemporanea”, pizza ai fiori di zucca in tre consistenze, fior di latte, pancetta di nero casertano, crema di provolone a freddo ed olio evo cilentano.
Infine un classico inatteso: l’intramontabile pizza al portafoglio innaffiata stavolta col Lagrein, rosso altoatesino.
Ulteriore coccola per i commensali la piccola pasticceria e “Vino e Percoca in un Dessert”, gelato alla percoca appunto, con gel al vino rosso su crumble di cornicione di pizza. Non sono mancati l’Amaro delle Monache e l’Amaro del Tumusso, a chiudere felicemente il pasto e a celebrare ulteriormente il territorio.
Probabilnente la scelta dell’autrice, per la presentazione del suo libro, è ricaduta sul Napò Sushi & Pizza proprio per l’importanza che il vino da sempre riveste, grazie a una carta sobria e leggera, ben confacente al menu.
Ă il caso di dirlo: una escalation di sorsi e sapori che ha sorpreso favorevolmente anche i fan piĂš affezionati alla birra, riscoprendo l’alto valore organolettico del nettare dionisiaco. Esperienza da ripetere assolutamente.