Vengono fuori nuovi indizi che rafforzerebbero – secondo gli inquirenti – il presunto movente che avrebbe spinto il senegalese Louis Dassilva ad uccidere la vicina di casa Pierina Paganelli, la 78enne trovata morta la mattina dello scorso 4 ottobre nel garage condominiale.
Dassilva è indagato da una settimana dopo 8 mesi di indagini, che però al momento non hanno portato alcuna vera prova nei confronti del senegalese. Si prospetta dunque un processo di tipo indiziario. Pare comunque che gli investigatori abbiano appurato la continuazione della relazione extraconiugale tra l’indagato e la nuora della vittima, Manuela Bianchi, anche dopo che detta relazione sia diventata di dominio pubblico. Sembrerebbe addirittura che sia stato trovato sul pianerottolo di casa Dassilva una bottiglia con all’interno un biglietto di Manuela con la scritta “mi manchi”.
Ricordiamo che è stato ampiamente appurato dagli inquirenti che Manuela fosse particolarmente adirata con la suocera sia per i dissapori che erano sorti tra le due donne a seguito della crisi coniugale tra il figlio di Pierina e Manuela, sia per le frequenti illazioni della stessa Pierina nei confronti della nuora, in particolare in merito ad una presunta relazione extraconiugale tra Manuela Bianchi ed un facoltoso professionista, che però dunque non corrispondeva alle caratteristiche dell’effettivo amante.
Gli inquirenti ipotizzano due scenari: il primo vedrebbe quale movente di Louis la volontà dello stesso di proteggere l’amante Manuela dalla invadenza della vittima nei confronti della nuora. Pare che la Bianchi fosse molto arrabbiata nei confronti della suocera per le ragioni esposte in precedenza, in particolare perché le riferivano di continue calunnie che la suocera avrebbe asserito nei suoi confronti.
Ipotizzano gli inquirenti che il senegalese sarebbe stato risentito nei confronti di Pierina perché le offese di quest’ultima nei confronti della donna alla quale era legato sentimentalmente lo ferivano profondamente. Il secondo scenario vede, sempre con il medesimo movente, addirittura un accordo tra i due amanti per eliminare la scomoda Pierina, con esecuzione dell’omicidio da parte del solo Louis. Ma, allo stato, il secondo scenario non avrebbe – per come hanno agito gli inquirenti – ancora sufficienti indizi, tanto che ad oggi è indagato il solo senegalese.
Quale sia l’effettivo scenario che gli inquirenti immaginano, certo è che se è vero come pare che la relazione sia continuata anche dopo che il rapporto extraconiugale tra i due sia stato conosciuto e dichiarato dagli inquirenti, dai media e dagli stessi amanti, ciò evidenzia che non si sia trattato di un breve ed insignificante flirt – come Manuela e Louis hanno dichiarato – ma di una relazione ben strutturata o comunque di un rapporto che agli amanti ha fatto comodo mantenere per continuare in complicità a decidere gli atteggiamenti da tenere durante il corso delle indagini o nell’eventualità – dagli stessi denegata – di un eventuale processo che li coinvolga. Anche il più romantico tra coloro che seguono questa vicenda dai contenuti giallistici avrebbe difficoltà ad immaginare che la continuazione della relazione tra l’immigrato senegalese e la nuora della vittima sia avvenuta per un insopprimibile desiderio di vivere comunque ed in ogni caso la loro storia d’amore.