Lucia Campanella una scrittrice di Foggia, il suo secondo romanzo «Un cielo perfetto», lo ha ambientato tra Salerno, Castellabate e Licosa.
“Tre donne unite dal desiderio di scoprire la verità sul misterioso affondamento di un sommergibile italiano durante la seconda guerra mondiale.
Lina vive sola, a poca distanza dal mare che le ha sottratto suo fratello in circostanze poco chiare.
Sua figlia Anita si è allontanata da lei da quando ha scoperto una verità scomoda.
Jane, una giovane ricercatrice inglese in fuga da un matrimonio fallito, accetta un incarico che la porta a Salerno per far luce sulle tragiche vicende del sottomarino.
L’esperienza inaspettata di un viaggio mette alla prova la loro capacità di superare i limiti e di trovare un dialogo”
Libro – Un cielo perfetto di Lucia Campanella – Pav Edizioni
L’Invictus era un sommergibile italiano che venne affondato durante la seconda guerra mondiale. L’incidente avvenne il 17 giugno 1943, quando il sommergibile venne attaccato e affondato da navi alleate al largo della Tunisia.
La veritĂ sull’incidente è stata oggetto di molte speculazioni e teorie del complotto nel corso degli anni. Alcuni sostengono che l’affondamento dell’Invictus possa essere stato causato da sabotaggio interno o attacchi nemici mirati. Tuttavia, la versione ufficiale riporta che il sommergibile è stato affondato durante un’operazione di caccia da parte delle navi alleate.
Le autoritĂ italiane hanno condotto indagini approfondite sull’incidente, ma non è mai stata trovata alcuna prova di sabotaggio interno o attacchi nemici mirati. La versione ufficiale rimane quindi che l’affondamento dell’Invictus è stato causato da un’azione bellica durante la guerra.
In ogni caso, l’affondamento dell’Invictus rimane una tragedia di guerra e un momento doloroso nella storia militare italiana.
Abbiamo avuto l’opportunitĂ di parlare con Lucia Campanella per discutere del suo nuovo libro, delle ricerche storiche che lo hanno ispirato e del processo creativo dietro la sua scrittura. Ecco cosa ci ha raccontato.
- Qual è stata l’ispirazione dietro la trama del libro e dei personaggi?
Io amo viaggiare con la mia famiglia. Durante uno di questi viaggi sono stata a Santa Maria di Castellabate e ho conosciuto la storia di un sommergibile, il Velella, inabissatosi a poca distanza dalla riva. Questa storia incredibile e tragica mi ha affascinato e spinto a costruire un romanzo che prendesse spunto da una vicenda reale e si trasformasse poi in un percorso condiviso dalle tre protagoniste.
- Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere ai lettori attraverso questa storia?
Sicuramente l’odio viscerale per ogni forma di conflitto e la necessità di guardare avanti e non commettere più errori così tragici e profondi. Inoltre vorrei comunicare a tutti coloro che lo leggeranno che non bisogna mai permettere che i propri sogni, i propri desideri vengano lasciati indietro. Occorre sempre dare e darsi una seconda possibilità , per non sentire dentro quel rimpianto che può schiacciare per sempre le nostre personalità .
- Come hai condotto la ricerca per scrivere su un argomento storico come l’affondamento del sommergibile italiano durante la seconda guerra mondiale?
Dopo aver visitato più volte i luoghi, come Santa Maria di Castellabate, Licosa, Salerno ho parlato con alcune persone del posto. Inoltre ho letto dei libri e consultato degli annuari. Poi ho contatto l’ANMI di Santa Maria di Castellabate per avere dei riferimenti storici e dei dati precisi. Si tratta di un romanzo storico, dunque la verità storica è fondamentale.
- Qual è stata la parte più difficile da scrivere in questo romanzo?
Il romanzo è scritto su due piani temporali diversi e quello di alternarli per rendere credibile la narrazione è stato sicuramente l’aspetto più complicato. Alle stesso tempo è stata per me una sfida, seppur molto difficile, ma alla fine ho trovato il modo di elaborarla, utilizzando, per esempio, il corsivo per il passato.
- Come hai sviluppato i personaggi femminili centrali e quali sfide hanno affrontato durante la storia?
I tre personaggi femminili inizialmente e volutamente sono slegati. Naturalmente poi si scoprono oppure si creano dei legami. In comune hanno delle vicende irrisolte con se stesse e con gli altri. Dunque sono queste le vicende personali che hanno dovuto poi affrontare di petto e, inconsapevolmente all’inizio, sono state d’aiuto reciproco. Lina deve imparare a perdonare, Anita deve riscoprire il rapporto con sua madre, mentre Jane deve tentare di salvare una volta per tutte il suo matrimonio.
- Cosa speri che i lettori possano cogliere dal leggere questo libro?
Mi piacerebbe che ognuno possa trovare qualcosa da conservare per sé, da tenere in mente e che possa ripescare al bisogno. Sicuramente sarei onorata che fosse apprezzato da lettori di tutte le età .
- Come hai scelto il setting di Salerno per la storia e in che modo ha influenzato il tono del romanzo?
Ho immaginato l’incontro di due miei personaggi proprio all’Università di Salerno. Jane è una ricercatrice e il suo futuro marito un giovane professore. Mi è piaciuto pensare all’evoluzione del loro rapporto anche in base alle loro abitudini e culture e la città è stata uno splendido scenario con le sue meraviglie architettoniche, il mare, l’arte.
- Hai avuto esperienze personali che ti hanno ispirato a scrivere questa storia?
Ci sono delle vicende che hanno preso spunto da fatti, personaggi incontrati nella mia vita. Certo alcune caratteristiche caratteriali e comportamentali delle tre donne hanno qualcosa che rispecchia la mia personalitĂ .
- Qual è stata la tua strategia per creare un equilibrio tra la trama principale e lo sviluppo dei personaggi in modo soddisfacente per i lettori?
Ho cercato di creare sempre delle aspettative nel lettore, lasciando spesso le vicende a metà o interrompendole nel momento clou. Da buona lettrice mi sono accorta che è un espediente che funziona e tiene legato il lettore alle pagine e lo incuriosisce.
- C’è un messaggio o un tema specifico che ti piacerebbe che i lettori cogliessero dall’esperienza di leggere il tuo libro?
Io spero tanto che i lettori apprezzino la storia inventata e scoprano quella reale che riguarda la loro terra e non solo. Ho fatto viaggiare molto i miei personaggi e nel loro percorso hanno imparato tanto l’uno dall’altro, soprattutto a non lasciarsi sopraffare dal rancore e dai pregiudizi.
- Sabato 1 giugno sarai a Salerno per promuovere il tuo libro, vuoi invitarci?
Con molto piacere! Sarò ospite del Collettivo Lisistrata presso il circolo Marea, via Galdi n. 10 – nel quartiere Mercatello – a partire dalle 18:30. Spero tanto di incontrarvi e poter condividere con voi questa storia.