Sabato 11 maggio, alle ore 18:30, sarà inaugurata la mostra ANTONIO CAPORASO «VESEVO», terzo appuntamento della rassegna FOTOGRAFIA24, curata da Massimo Bignardi e da Carlo Pecoraro, promossa dal Museo-FRaC Baronissi, in collaborazione con il Museo-ARCOS di Benevento e la Fondazione Ente Ville Vesuviane.
Terza esposizione che segnala la vivacitĂ di una rassegna proiettata a segnalare nuove esperienze che hanno registrato un significativo interesse del pubblico.
La mostra di Antonio Caporaso (classe 1959), allestita nelle due sale della Galleria dei Frati, espone trentasei opere fotografiche, selezionate dallâampio lavoro che ha dedicato al Vesuvio, alle marine che da Napoli si allineano una dopo lâaltro fino a Castellammare e alle bellissime ville vesuviane che un tempo tratteggiavano il Miglio dâOro. Una selezione tratta dal piĂč ampio book che Caporaso ha raccolto nel volume Guardiani del Vesuvio, pubblicato da Gutenberg edizioni e che sarĂ presentato a Villa Campolieto ad Ercolano il prossimo 13 giugno.
âCâĂš in questi mesi a Baronissi e in parte in tutta la Valle dellâIrno â dichiara il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante â una vivacitĂ di iniziative culturali che fanno ben sperare in un nuovo modo di operare nel territorio. Baronissi Ăš certamente un polo di forte impegno e, in particolare per le arti visive, il Museo-FRaC rappresenta una realtĂ dâeccezione. La mostra dedicata ad Antonio Caporaso ci spinge oltre, perchĂ© ripercorre, con lâobbiettivo fotografico, percorsi, paesaggi a noi tutti particolarmente cari. Il Vesuvio Ăš una icona che portiamo nellâanimaâ.
âCaporaso â rileva Massimo Bignardi â ci propone esperienza che per oltre un decennio Ăš rimasta poco nota e che ho avuto la possibilitĂ di conoscere, grazie al volume Giganti del Vesuvio. Possiamo ben definirlo un âalbumâ fotografico, rigidamente in bianco e nero, accompagnato da un testo che narra il Vesuvio, la sua storia di âsterminator Vesevoâ (Leopardi), la sua immagine e la sua presenza nella letteratura del Voyage pittoresque, dellâItalienische Reise, del Voyage of Italy. Un libro di grande fascino, nel quale lâautore si muove, pensando alla sua âerculeaâ sagoma, come il ciclope che dalla sommitĂ del Vesuvio fa rotolare sui pendii, sotto forma di scatti fotografici, grandi massi di lava, a forma di corpi dellâimmaginifico. La fotografia che Caporaso ci propone non Ăš il documento di interventi di operativitĂ ambientale: al di lĂ del valore documentativo, essa si propone come entitĂ compartecipe della metamorfosi di quei luoghi, ora abitati dalle opere realizzate in loco (con pietra lavica e alle pendici del vulcano) dai dieci artisti invitati, tra il 2004 e il 2005, da Jean-NoĂ«l Schifano [âŠ] La fotografia aggiunge un ulteriore punto di vista, perchĂ© sospende, in millesimi di secondi, il transito delle emozioni che accompagnano lo sguardo di Caporaso, per subito riprendere la sua azione di compagna di viaggio: lo sguardo fa proprio il luogo che perde i confini, per dilatarsi nella grande scena che offre il golfo visto dallâalto della montagna. La drammatica memoria che il profilo del vulcano evoca, cede allâincanto della sua immagine specchiata nel mare, nellâampio golfo incorniciato, sul filo dellâorizzonte, dalle piccole sagome, color viola scuro, di Capri, Ischia e Procida, perle della collana di Partenopeâ.
âLa linea del Vesuvio  â rileva Carlo Pecoraro â Ú un tratto inconfondibile che fa da cartolina alla cittĂ di Napoli da sempre. La Montagna, che terrorizza e seduce, come una antica divinitĂ bella e terribile Ăš parte fondante del paesaggio, un segno potente. Questo Antonio Caporaso lo sa benissimo, e le sue foto, vere, entrano nel cuore del Vesuvio, lasciando lâosservatore scalare il grande cono, passeggiare per i fiumi di lava, percorrere uno dei sentieri o respirarne semplicemente lâaria. Il bianco e nero degli scatti rafforza quel paesaggio lunare, apparentemente desertico, le cui forme sono state costruite dalla lava in un gioco, potente, tra fuoco e gravitĂ dal quale lâuomo Ăš escluso. Gli scatti sottolineano la solennitĂ de âla Montagnaâ, il rispetto verso questa natura rude, che possiamo solo guardare, appunto come guardiani.
E qui entriamo nellâaltro racconto fotografico, che Ăš la manipolazione della pietra lavica, questa volta per effetto dellâuomo, che da artista la reinterpreta nel progetto âCreator Vesevoâ che Caporaso riprende e documenta con i suoi scatti. I guardiani sono lĂŹ, sotto il cielo, in questo museo aperto che sale la Montagna insieme al visitatore. Come pietre miliari segnano la capacitĂ creativa, il talento, lâironia e ne sottoscrivono forza ed eleganza. Il magma che diventa pietra, la lava che diventa opera dâarte. E Caporaso Ăš lâosservatore privilegiato, le cui foto mischiano lâarte naturale e quella dellâuomo in un unico linguaggio, il suo, che racconta fedelmente il Vesuvio e ne restituisce immediatamente quellâemotivitĂ che sopravvive in chi ha visitato i luoghi e si sia lasciato permeare dalla loro bellezzaâ.
La mostra Ú visitabile fino a domenica 9 giugno.
ANTONIO CAPORASO nato a Salerno nel 1959, vive e lavora stabilmente a Napoli da oltre 30 anni. Consegue la laurea in Giurisprudenza presso lâUniversitĂ degli Studi di Salerno e viene ammesso a frequentare a Milano la George S. May International per conseguire un master in gestione delle risorse umane che gli apre la strada per ricoprire incarichi di responsabilitĂ negli uffici legali di grandi aziende multinazionali nel settore assicurativo e finanziario. La sua vera passione Ăš perĂČ la fotografia. Giornalista pubblicista, fotografo freelance di spettacoli, eventi e cronaca. Viene ammesso a frequentare un Master Comunicazione e Media Digitali âBusiness School del Sole 24 Oreâ di Milano. Attualmente collabora con: diverse testate giornalistiche: Stampa Alternativa; Banda Aperta srl; Sport e Spettacolo LA PRESS.it; Newsly.it Milano srl; Napoli.com; Tags). Dal 2017 risiede a Pellezzano (Sa), in via M.L. King 34, dove dal 2018, ha anche stabilito con Jacopo Naddeo la sede di uno studio e laboratorio dedicato allâarte fotografica: âCaporaso&Naddeo Fotografiâ. Ha legato la sua partecipazione a diverse mostre fotografiche: âLuci, colori e riflessiâ Napoli Galleria Navarra; âA sud del Mediterraneo: Appunti di viaggioâ Napoli Cosulich Agency; Concorso fotografico: âLa Via Realeâ. Catania; Concorso fotografico: âMediterraneo e dintorniâ Reggia di Portici; Mostra collettiva âOn the Roadâ Villa Campolieto Ercolano; Mostra Collettiva: âFuturo Remotoâ Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa-Portici; Mostra Collettiva âLegamiâ Arco Catalano-Salerno; Mostra Collettiva âIncontri con lâAutoreâ Biblioteca Comunale Nocera Superiore; Mostra Street Art e Writers âJust Push on the Buttonâ con Jacopo Naddeo, Cibarti Salerno; Mostra Collettiva âSublimiaâ Giffoni Valle Piana; Mostra Collettiva âI Paesi Vesuvianiâ Museo Archeologico Boscotrecase; Mostra collettiva âIbridi Fogli, DadoDu&Coâ Archivio di Stato Salerno; Mostra âUrban Writingâ Museo arte Contemporanea FRaC Baronissi, a con Jacopo Naddeo, a cura di Massimo Bignardi.