Sono circa 450 gli immobili che devono essere demoliti per la costruzione del ponte sullo Stretto, di cui 300 a Messina e 150 in Calabria. Oggi è stato pubblicato sui quotidiani nazionali e locali l’avviso di avvio delle procedure per l’esproprio delle aree interessate dalla realizzazione dell’opera.
Il completamento dell’opera è previsto tra la fine del 2031 ed il 2032, con l’inaugurazione ipotizzata comunque per il 2032. Ma ora iniziano i primi ostacoli in quanto i proprietari delle abitazioni da battere sono determinati ad opporsi in ogni modo all’esecuzione dei provvedimenti coattivi. E’ stato istituito uno sportello di assistenza per coloro i quali subiscono gli espropri, a cui si può accedere previo appuntamento telefonico. Costoro avranno quale termine per esprimere le proprie osservazioni la data del 7 giugno 2024.
Ma i cittadini della “Rete No Ponte” affilano metaforicamente le armi. “Concorderemo le attività da portare avanti, sicuramente delle azioni legali congiunte per tutelare il territorio e per permettere a queste persone di restare nelle proprie abitazioni” dice uno dei membri del comitato. Intanto gli esodati hanno annunciato sit-in giornalieri dinanzi agli sportelli del Comune di Messina e assicurano una strenua resistenza. Tra di loro c’è chi afferma che se avesse dovuto cedere la propria casa per un ospedale oncologico per bambini l’avrebbe fatto, ma non per quella che considera un’opera inutile.
Le case dovranno essere demolite per liberare 3,7 milioni di metri quadri. Al di lĂ delle aree occupate direttamente dal ponte (fonte La Stampa), ci sono da tenere in considerazione anche tutte le opere accessorie, circa 20 chilometri di raccordi autostradali ed altrettanti di raccordi ferroviari. La societĂ Stretto di Messina confida nel raggiungimento di accordi che possano alla fine soddisfare entrambe le parti.
Sono innegabili i vantaggi che derivano dalla costruzione del ponte sullo Stretto, sintetizzabili come segue:
- Miglioramento della mobilitĂ : il ponte ridurrebbe i tempi di percorrenza tra la Sicilia e la Calabria, facilitando gli scambi commerciali e turistici tra le due regioni.
- Sviluppo del turismo:Â il ponte contribuirebbe a promuovere il turismo in Sicilia e Calabria, attirando nuovi visitatori.
- Sviluppo economico: il ponte contribuirebbe a migliorare l’economia delle regioni interessate, attirando nuovi investimenti e creando posti di lavoro.
- Miglioramento della sicurezza:Â il ponte ridurrebbe il rischio di collisioni tra navi e traghetti nello stretto di Messina.
Inoltre, il ponte contribuirebbe a migliorare la sicurezza della navigazione nello stretto di Messina, riducendo il rischio di collisioni tra navi e traghetti.