Difendere la salute pubblica: un obiettivo alla portata del Sannio?
Il diritto alla salute si trova ad affrontare una crisi senza precedenti. Il Servizio Sanitario Nazionale, pilastro della nostra societĂ , sembra essere sotto un assedio continuo. Cronache quotidiane ci raccontano di aggressioni nei confronti di medici e infermieri, di pazienti abbandonati a sĂ© stessi, relegati in angoli dimenticati, privi di tutele. Questi non sono gli scenari di una narrazione di Hemingway, ma il crudo resoconto della situazione attuale. In tale contesto, colpisce la posizione di chi evita il dibattito, lamentandosi di ripetere “le stesse vecchie discussioni“.
La condizione dell’Ospedale di S. Agata de’ Goti emerge non soltanto come un argomento di rilievo per un’indagine giornalistica approfondita, ma si rivela cruciale per comprendere come le politiche sanitarie e le decisioni amministrative influenzano direttamente la qualitĂ della vita dei cittadini.
Nel cuore della nostra inchiesta, abbiamo incontrato Mariarosaria Oropallo e Mariantonella Iannotta, figure di riferimento del Movimento Civico per l’ospedale. Ecco le domande che abbiamo posto e le riflessioni che ne sono scaturite:
“Mariarosaria Oropallo, quali sono stati i passaggi chiave che hanno portato allo smantellamento dell’Ospedale Sant’Alfonso Maria De’ Liguori di Sant’Agata De’ Goti? Da cosa scaturisce questa situazione critica?”
 “La crisi dell’Ospedale Sant’Alfonso Maria De’ Liguori è stata determinata da scelte politico-amministrative rivelatisi deleterie per i cittadini. Oggi il problema risiede nella mancata attuazione del DCA n. 41 del 9 maggio 2019, che prevede un Presidio Ospedaliero e un Pronto Soccorso pienamente funzionanti. La combinazione di ritardi burocratici, mancanza di investimenti adeguati in personale e attrezzature, e la lenta reazione alle esigenze emergenti, ha portato a questo punto critico. Ora la comunitĂ chiede che vengano garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria sul territorio.”
 “Mariantonella Iannotta, perchĂ© l’Ospedale Sant’Alfonso Maria De’Liguori non è importante solo per Sant’Agata?”
“L’importanza dell’Ospedale supera i confini di Sant’Agata perchĂ© la struttura si trova in un punto nevralgico, tra le province di Benevento, Napoli ed Avellino. Il suo pieno funzionamento allevierebbe la pressione su altre strutture, garantendo ai pazienti un accesso piĂą umano alle cure. La chiusura dei reparti ha scatenato una mobilitazione non solo locale ma anche da parte di cittadini di un’area piĂą vasta. Non si tratta quindi di una questione di campanilismo. Il funzionamento completo di questo nosocomio, ridurrebbe significativamente il sovraccarico dell’ospedale Rummo di Benevento, protagonista negli ultimi mesi di diversi disservizi ”
“Mariarosaria quali sono le attuali condizioni della struttura ospedaliera e quali miglioramenti o convenzioni sono state implementate di recente?”
Il Sant’Alfonso Maria De’Liguori è una struttura moderna, dotata delle piĂą avanzate tecnologie ma quasi abbandonata. Nel corso degli anni sono state diverse le implementazioni pensate per il nosocomio.
Da circa una settimana è stata attivata una convenzione con l’IRCCS G. Pascale di Napoli, che prevede l’utilizzo del secondo piano e di una sala operatoria per la cura delle malattie oncologiche. La convenzione rappresenta un’importante opportunitĂ per il rilancio della struttura che potrebbe diventare un piccolo centro di ricerca, attirando su di sĂ©, tra le altre cose, anche l’interesse di grandi finanziatori. Il Pascale è un’eccellenza e poterne associare il nome alla struttura ospedaliera di Sant’Agata De’Goti è, per noi, un vanto.
Non smettiamo però di chiedere a gran voce l’attuazione del DCA 41/2019 perchĂ© il territorio e i cittadini necessitano di un Pronto Soccorso e di un ospedale completamente funzionanti.
“Quali iniziative sono state intraprese per affrontare la situazione dell’Ospedale?”
“Numerose iniziative sono state intraprese per portare la problematica dell’ospedale all’attenzione di tutti i livelli istituzionali. Sono stati coinvolti Sindaci, Consiglieri regionali, Deputati e finanche il Ministro della Salute. Le manifestazioni popolari e gli incontri hanno fatto in modo che non calasse il silenzio sulla questione. Dal punto di vista dell’attuazione del Decreto, le disposizioni ci sono tutte. Lo scorso 16 novembre 2023 la Regione Campania ha dato l’ok. Non comprendiamo, quindi, questa situazione di stallo.
Qual è il motivo che vi spinge a proseguire la battaglia per l’Ospedale?
“La convinzione che mantenere alta l’attenzione sulla questione, porterĂ alla risoluzione del problema. Nessun grande cambiamento è stato realizzato senza una forte spinta popolare.”
Le azioni del Movimento Civico per l’Ospedale possono sollecitare il lettore a riflettere non solo sul futuro che desidera, ma sul ruolo attivo che è disposto a svolgere per realizzarlo. Mentre ci avviciniamo alla soglia di un nuovo domani, la domanda che ci poniamo non è semplicemente quale futuro desideriamo, ma piuttosto come intendiamo raggiungerlo.
Rispondere alla chiamata del cambiamento richiede coraggio.
La tecnologia, la scienza e la comunicazione ci hanno dotato degli strumenti per creare un impatto significativo. Non lasciamo che il futuro sia qualcosa che semplicemente ci accade. Il futuro è ora, e dipende da noi dargli forma. Siete pronti?