Pietro Costanzia di Costigliole, è questo il nome del 23enne che avrebbe colpito alla gamba con un machete a Torino il 24enne O.B. (le iniziali del nome della vittima), rendendo poi necessaria l’amputazione dell’arto.
Il sospettato appartiene ad una nobile famiglia, con il padre conte. Il ragazzo è stato fermato presso un albergo torinese dove aveva preso una stanza insieme alla fidanzata. Quest’ultima è stata anch’essa fermata in quanto la coppia è stata trovata in possesso di quantitativi tali di cocaina e hashish da far escludere l’uso esclusivamente personale.
Il Costanzia, alla vista dei poliziotti, avrebbe chiesto loro se fossero lì per quello che aveva “fatto in Spagna”. Da ciò è scaturito, attraverso le indagini immediatamente successive, che nel paese iberico il ragazzo è ricercato per diverse rapine messe a segno. Pare inoltre che alla reception dell’albergo avesse mostrato un documento falso.
Sul movente che abbia spinto Pietro Costanzia, soprannominato “il santo”, a colpire l’altro ragazzo con machete stanno indagando gli inquirenti. Mentre in un primo momento sembrava che la causa del gesto risiedesse in un commento su un social fatto dalla vittima nei confronti della fidanzata del Costanzia, ora le indagini stanno seguendo anche la pista della droga.
Ricordiamo che il fatto delittuoso si è verificato lo scorso lunedì, quando da uno scooter con due persone è sceso appunto il Costanzia, munito di casco, e ha aggredito O.B. che transitava su un monopattino in compagnia di una ragazza. La polizia sta ancora cercando l’altra persona che lo ha accompagnato in moto.
Il presunto responsabile nega il suo coinvolgimento. E’ lecito però sospettare che riferire ai poliziotti di ritenere di essere fermato per i fatti accaduti in Spagna sia un tentativo di depistaggio. Il 23enne ha studiato marketing e ha vissuto fino da un anno fa a Barcellona. Il discendente di un ramo di un’antica e nobile famiglia piemontese sarebbe destinatario di un ordine di cattura internazionale per rapine commesse in Spagna. Costanzia, che è nato a Milano e attualmente risiede a Torino con la nonna, avrebbe una grande passione per tatuaggi e moto.
Il ritrovamento di droghe nella stanza d’albergo nel quale il ragazzo è stato fermato, oltre a determinare il sospetto del compimento di altro reato quale lo spaccio di stupefacenti, determina gli investigatori anche ad indagare sulla possibilità che al momento del compimento del fatto delittuoso il Costanzia potesse essere sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.