La grande passione per la fotografia e la volontà di poter far crescere la cultura e l’attenzione verso una fotografia come mezzo di comunicazione, di aggregazione e di qualità hanno spinto lo Studio Cerzosimo sempre aperto e attento alle dinamiche culturali, ad invitare nello spazio salernitano, la Galleria Cerzosimo in via Giovanni da Procida, 9, fotografi in grado di trasmettere la loro esperienza umana e artistica.
I dialoghi sulla fotografia furono inaugurati da Enzo Sellerio, sua la frase “Il Fotografo è uno scrittore che si esprime per immagini”, ripresi lo scorso anno e che si accingono a ripartire con personali. La rassegna “Dialoghi sulla fotografia 2024”, che gode del patrocinio morale dei comuni di Salerno e Bellizzi e del C.N.A Confederazione Nazionale, dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, verrà presentata da Armando Cerzosimo a Palazzo di Città, nel Salone del Gonfalone, mercoledì 14 febbraio, alle ore 11.
Interverranno alla conferenza, il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, il suo Vice Paky Memoli, il Primo Cittadino di Bellizzi Mimmo Volpe, con i suoi assessori alla cultura Antonella Capaldo e al commercio Maurizio Foglia, il Presidente dei Giornalisti Salernitani Enzo Todaro, il critico d’arte Cristina Tafuri, i vertici del C.N.A Salerno, il Presidente Lucio Ronca e la segretaria Simona Paolillo, nonché gli autori.
La muta immobilità delle fotografie confonde tanto quanto affascina, nasconde tanto quanto rivela, distoglie la nostra attenzione tanto quanto l’attraggono, sono delle comunicatrici imprevedibili. Non possono esprimere significati in modo limpido dando conto dell’immagine che descrivono e neppure di loro stesse. Più precisamente, in che maniera le ambiguità dell’immagine fotografica, tra le quali figura il suo valore d’uso, possono venire “neutralizzate” e, quindi, sono conciliabili con dei valori artistici? Una fotografia è una presenza insistente, enigmatica, puramente “folle”, altrimenti non potrebbe essere un prodotto artistico.
Se una fotografia affascina, se cattura la nostra attenzione, sarà per di più di una ragione, che potrebbero essere inaspettate, persino contraddittorie, le sensazioni contrastanti sono le più affascinanti, naturalmente, di qui l’immagine si farà parola. Nel cosiddetto “Spazio Calmo” di Armando Cerzosimo, verrà risolto quel “come entrare da una porta”, baluardo per la difesa culturale di un territorio quale è il centro storico di Salerno, usando un approccio critico verso una società che deve permette e soprattutto avvicinare tutti a penetrare un ideale spazio culturale.
Per questo si è scelto di intraprendere un’esperienza collettiva ripensando il nostro “fare” a partire da una proposta, invitare al tavolo il soggetto imprevisto, cioè le tante inedite soggettività ripensando il mondo in modo ampio e sfumato, orientandosi verso uno spazio culturale e una società aperti ad ogni possibile “perturbazione”, impostando questo spazio aperto e pronto a rispondere a qualsiasi urgenza espressiva e creativa.