Il Presidente Mariagiovanna Riitano: “Ricerca scientifica e formazione per garantire identità e tracciabilità al tartufo campano sempre più apprezzato e riconoscibile”
Si intensifica l’attività di ricerca sul tartufo campano sviluppata dall’Osservatorio dell’Appennino Meridionale in sinergia con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania.
È stato presentato ad un pubblico di esperti, associazioni di categoria e ‘cavatori’ l’innovativo software gestionale del settore dei funghi e dei tartufi realizzato dall’ing. Giuseppe La Rocca, esperto selezionato dall’Osservatorio su richiesta della Regione Campania: una piattaforma web in cui gli utenti potranno registrarsi e autenticarsi attraverso l’identità digitale, consentendo una comunicazione costante tra gli Enti centrali e i territori, mettendo a sistema l’intero settore e favorendo anche le attività di controllo da parte delle forze dell’ordine.
Durante il Convegno, sono stati presentati, inoltre, i risultati di una ricerca commissionata dalla Regione Campania all’Osservatorio sull’analisi aromatica del tartufo attraverso l’utilizzo del naso elettronico.
«Da nove anni l’Osservatorio è impegnato nella valorizzazione del Tartufo campano. In questa sede presentiamo due progetti diversi fra loro ma entrambi incentrati sulla gestione e valorizzazione del comparto tartuficolo. La prima attività consiste nella realizzazione di un Software gestionale del comparto dei funghi e dei tartufi, uno strumento che consente di razionalizzare il settore, importante per la Regione e per tutto il mondo interessato a questi prodotti del bosco – afferma la prof.ssa Mariagiovanna Riitano, Presidente dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale – Un progetto ambizioso, che consentirà di ottenere dati analitici da confrontare, anche pregressi. Siamo oggi impegnati nella fase di divulgazione del Software rivolta ai raccoglitori di funghi e tartufi, i primi diretti interessati. Presentiamo, inoltre, un progetto che segna un ulteriore passo avanti nello studio del profilo sensoriale del tartufo. Si tratta di una sperimentazione effettuata dal prof. Alessandro Genovese della Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II”, che ha studiato l’aroma di due tartufi campani Tuber Mesentericum o Tartufo nero di Bagnoli e del Tuber Borchii o Bianchetto, utilizzando il naso elettronico, strumento che emula l’olfatto umano».
È intervenuta al Convegno anche la dott.ssa Addolorata Ruocco, Dirigente Settore Ambiente, Foresta e Clima dell’Assessorato Agricoltura Regione Campania. «La collaborazione con l’Osservatorio dell’Appennino Meridionale è stata fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di digitalizzazione che la regione si prefigge – afferma la dott.ssa Ruocco – La piattaforma web sul comparto dei funghi e dei tartufi consentirà di raggiungere quegli obiettivi di innovazione tecnologica che la Pubblica Amministrazione è chiamata a realizzare. Il software ha enormi potenzialità di sviluppo dal punto di vista applicativo: l’autorità giudiziaria potrà svolgere controlli grazie ad APP dedicate. Un progetto a tutela dei servizi eco-sistemici che rientra nella strategia nazionale per le foreste, soprattutto nelle aree interne. Funghi e tartufi rappresentano la ricchezza della biodiversità dei nostri territori».
Il dott. Luca Branca, Funzionario della Regione Campania, sottolinea come «grazie all’Osservatorio si è attivata una collaborazione con le Università di Salerno e di Napoli per approfondire il profilo aromatico dei nostri tartufi, definendo le impronte specifiche del Tuber Mesentericum e del Bianchetto delle fasce costiere».
Aggiunge, inoltre, che «il portale realizzato dall’ing. Giuseppe La Rocca costituisce un importante passo avanti nella razionalizzazione del comparto funghi e tartufi a livello regionale e consentirà di creare un’interfaccia con i raccoglitori e non solo».
L’ing. Giuseppe La Rocca, Amministratore Unico Congenius Software Engineering afferma che il software consiste in un sistema informativo che collega tutto il territorio regionale, senza escludere i beneficiari delle autorizzazioni per la raccolta di funghi e tartufi e raccordando uffici centrali, regionali e provinciali con le Comunità Montane. «La banca dati si interfaccerà, attraverso un applicativo web, con gli utenti, facilitati nel rinnovo annuale o nella richiesta di autorizzazioni e tesserini. Sarà generato un QR Code dedicato agli organi di controllo del territorio. Anche i pagamenti saranno online. È un sistema che guarda al futuro, è uno strumento di sicurezza, controllo e informazione, semplice da usare».
Il prof. Alessandro Genovese, docente di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II”, interviene a proposito del profilo aromatico dei tartufi: «Il naso elettronico è una strumentazione che cerca di emulare l’olfatto umano. Si tratta di un metodo molto rapido nel primo screening, per verificare se i tartufi della Campania presentano caratteristiche aromatiche differenti. Per conoscere, invece, quali sono le molecole che determinano le differenze sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, abbiamo applicato una tecnica molto più complessa che è quella della gascromatografia».