Ancora una sconfitta per i granata. Anche la Roma passa all’Arechi per 2-1 conquistando l’intera posta in palio con il minimo sforzo.
La Salernitana si schiera con il solito 3-4-2-1 con Pierozzi, Daniliuc e Gyomber in difesa, Sambia e Bradaric esterni, Maggiore e Basic in mezzo al campo, Candreva e Tchaouna alle spalle di Simy. I granata sono ben messi in campo e, nella prima frazione di gara, difendendo bassi dietro la linea della palla, consentono alla Roma solo un giro palla molto sterile che non crea alcun problema. El Sharaarawy non va mai sul fondo, Dybala non riesce mai ad imbeccare né Lukaku (ottima la prestazione dei centrali) né Pellegrini che è ben controllato da Pierozzi che spesso lo va a prendere sulla trequarti impedendogli qualsiasi giocata e qualche cross arriva solo dalla destra con Karsdorp che non impensierisce, però,la difesa granata.
I nostri ci provano in ripartenza sia con Candreva che con Tchaouna ma è Bradaric con un sinistro dal limite ad impegnare Rui Patricio. Purtroppo la ripresa si apre con il solito errore difensivo (mani in area di Maggiore) ed il rigore sacrosanto è trasformato da Dybala al 51’.
Al 61’ Inzaghi effettua i primi cambi inserendo Kastanos e Maregani  per Basic e Sambia e al 66’ arriva il raddoppio con Pellegrini su assist dalla destra di Karsdorp imbeccato di tacco da Dybala. La reazione della Salernitana c’è ed è Kastanos al 70’ a ridurre le distanze di testa su cross di Tchaouna dalla sinistra. Al 73’ entrano anche Ikwuemesi e Lovato per Simy e Gyomber ed al 78’ Zanoli per Pierozzi.
I granata ci provano fino alla fine ed è il solito Candreva ad impensierire la Roma con un tiro dal limite che non viene trattenuto da Rui Patricio ma Tchaouna è in ritardo per il tap in e la difesa libera. La gara è stata impostata, come abbiamo detto, molto bene dal punto di vista tattico (la Roma è veramente poca cosa onestamente) ed il primo tempo  l’ha dimostrato.
Diciamo sempre le stesse cose purtroppo. Senza riferimenti offensivi segnare diventa difficile visto che solo Candreva e Kastanos vedono la porta. Gli errori difensivi sono sempre gli stessi e ancora una volta la sorte è stata avversa.
Onestamente non condividiamo la sostituzione di Basic che stava disputando un’ottima gara e la seconda rete, a nostro parere, è la normale conseguenza. Si passa al 4-3-3 che spesso si trasforma in un 4-2-3-1 con Maggiore, Martegani e Kastanos a centrocampo anche se il cipriota si muove su tutto il fronte d’attacco affiancando Tchaouna e Candreva.
Questo cambio tattico, a nostro parere, è determinante per il raddoppio dei giallorossi perchè Tchaouna, avendo cambiato posizione in campo, non ha fatto la diagonale consentendo a Pellegrini il facile appoggio in rete. Sempre su Basic vogliamo fare un’ulteriore considerazione. Inzaghi sottolineò che questo calciatore sarebbe stato molto utile sulle palle inattive vista la sua stazza ma, ogni volta che vi è un calcio piazzato, Basic non va mai a saltare in area di rigore. Mah! Anche sulle palle inattive non capiamo perché, anziché buttarla dentro, si cercano degli inutili scambi spesso tra Candreva e Tchaouna che non hanno, poi, alcun esito.
Buono l’arbitraggio di Di Bello perché il rigore è netto, l’ammonizione di Pellegrini è corretta perché Sambia è colpito con il piede di richiamo ed il rigore su Candreva non c’è. Domenica, alle 12.30, si va a Torino contro una squadra incerottata a cui mancherà Buongiorno e forse sia Ilic che Ricci. Ce la possiamo giocare.