L’edizione speciale della esposizione collettiva Art Progressive (20 gennaio – 17 febbraio 2024) organizzata da Nino Perotti alla galleria Proposte lab di Cava de Tirreni (Sa) e curata da Lino Vairetti ha messo a confronto una eterogeneitĂ di artisti che vanno dal campo visivo e musicale fino al cinema. Oltre allo stesso Lino Vairetti hanno partecipato la regista Deborah Farina, Fernando Mangone, Antonio Perotti, Luca Pugliese e Sergio Williams.
In contemporanea una installazione corale “L’arte nel Diedro del Mediterraneo” eseguita da una pluralità di voci visive. Nel corso dell’inaugurazione abbiamo fatto alcune domande a Lino Vairetti il noto leader degli Osanna ma anche a Nino Perotti il coordinatore e alla regista Deborah Farina.
Lino Vairetti
“Gli espressionisti tedeschi credevano nella “sinestesia delle arti” e molti di loro come te erano musicisti e pittori allo stesso tempo. Condividi questa idea? Certo io mi ritengo artista a tutto tondo; ho frequentato l’Accademia alle Belle arti a Napoli specializzandomi in scultura e successivamente ho insegnato anche al Liceo artistico di Salerno. Poi vennero gli anni dei gruppi musicali dei Beatles e Rolling Stones ed anch’io cominciai a cantare e comprai la chitarrella. Poi m’imbattei in una mostra di Consagra “Città frontale” ed il mio gruppo si chiamò così.
Ma ricostruiamo in sintesi la storia degli Osanna. Come e quando nascono? E poi come hai conciliato musica e pittura.
Nascono nel ’71 ed il primo album si chiamò “L’uomo” poi con il grande Bakalov realizzammo Milano calibro 9. Parallelamente ho sempre coltivato oltre che insegnato le arti visive. Ho amato per prima la forma. la scultura e l’architettura. In questi ultimi anni ho ripreso il percorso del colore. Unisco il mio amore per Cartesio, per il tridimensionale che è nei miei quadri con i colori della Pace.
Oltre al visivo c’è pure una certa teatralizzazione? Certo. Erano gli anni del Living. Abbiamo voluto teatralizzare dipingendoci il volto con maschere alla Picasso e con dei sai poco costosi. Questo era il nostro look che poi fu imitato e preso a modello da altri gruppi.
I tuoi prossimi progetti? Porteremo Palepoli al Trianon e cercheremo di riproporlo in altri teatri, Poi sto realizzando un disco mio “Vi canto i miei anni 70” e naturalmente continuerò a dipingere.
Nino Perotti
In quanto ad ecclettismo anche tu sei passato da un’arte all’altra. Raccontacelo.  In realtĂ pochi sanno che anche io da ragazzo amavo e facevo musica Rock. Nella mia stanza c’era il poster di David Bowie ed accanto gli Osanna. Il mio gruppo si chiamava “Le rocce sorgenti dalla bassa marea”. Facevamo molta sperimentazione. Ma poi ero sempre dubbioso ed insoddisfatto, così smisi ed al ritorno dal servizio militare scelsi di dedicarmi alle vetrate artistiche. Dopo solo tre anni avevo ingranato ed avevo 19 dipendenti ed una bella produzione. Sono stato in Arabia Saudita ,a Los Angeles e un po’ in tutto il mondo. Ho lavorato anche con i piĂą grandi architetti ed ultimamente anche con Calatrava con una installazione a Capodimonte.
Tuoi prossimi progetti?
Continuerò a creare e con le direzioni artistiche a Salerno, Cava e Oliveto Citra.
Deborah Farina
In questa esposizione esce fuori dalle tue immagini sia il Cinema come tua prima passione che l’abilità visiva.
Certamente il mio è un connubio fra musica, cinema, pittura. Ho realizzato il docufilm Osannopoli, dove escono fuori 50 anni di attività degli Osanna e poi Milano calibro 9 e da questi due film ho estrapolato i fotogrammi che ho rielaborato a livello pittorico e col decoupage. Ma ci sono riferimenti anche a Fellini ,a Nostalghia ed altri grandi films. Unisco inoltre la scrittura con il libro Osannopolis che ripercorre il film omonimo.
I tuoi prossimi progetti?
Siamo pronti per il Trianon il 12 aprile con Palepoli che è un urlo contro il potere. Poi sto preparando due documentari uno su Sergio Martino il regista ed un altro sul cinema indipendente americano. Infine preparo una mia personale con opere ed installazioni.