Federcomtur protagonista del decreto sul Made in Italy. L’articolo 31, infatti, è diretta emanazione del progetto Culturitalia (CooltourItaly) presentato proprio dall’associazione del segretario nazionale Claudio Pisapia che, nella seguente intervista, racconta nel dettaglio tutte le fasi dell’iniziativa.
Con il decreto sul Made in Italy il sistema turistico di Destinazione, il manager di Destinazione e la trasposizione il passaggio da identitĂ locale in identitĂ competitive diventano legge dello Stato.
D- Perché una proposta del genere?
R. Con gli amici di Federcomtur abbiamo riscontrato un vuoto normativo relativamente al concetto di valorizzazione delle “altre destinazioni” emergenti, quelle che vengono chiamate destinazioni minori e che il piano strategico del turismo definisce realtà emergenti.
Allora ci siamo preoccupati da una mia intuizione di presentare l’idea progetto “Culturitalia CooltourItaly è divertente girare l’italia“.
D- Dalla Reputazione al Sistema di Destinazione. Giusto?Â
R. Si parte dai siti UNESCO, dalle città d’arte più conosciute, per arrivare alle zone di riferimento promuoverle e renderle destinazioni parimenti appetibili.
Si comincia con le destinazioni pilota proprio vicino ai siti piu conosciuti risolvendo anche le problematiche di sovraffollamento delle stesse una sorta di dispersal turism che guarda alla redistribuzione dei flussi turistici indirizzando l’accoglienza verso altre destinazioni.
Questo attraverso un sistema di partenariato pubblico-privato che coinvolge tutti gli attori del territorio nessuno escluso affinché si possa passare, attraversare il guado della identità locale esistente e condivisa facendola diventare identità competitiva con una gestione manageriale di quanto descritto.
D- Ora quali sono i passaggi successivi?
R. Stiamo preparando un disciplinare di quanto fatto approvare, da proporre al comitato interministeriale istituito nell’articolo 31, per accelerare la divulgazione dello stesso, facilitare l’applicazione normativa agli enti di riferimento quali le regioni, che godono delle competenze per delega.
Stiamo scrivendo inoltre delle note ai presidenti di Regione e agli assessori competenti per reclamare la paternitĂ degli istituti proposti e mettere gratuitamente a disposizione delle stesse la nostra competenza per far capire realmente come implementare il sistema turismo di Destinazione il manager di Destinazione e come far emergere le identitĂ attraverso le destinazioni pilota.
D- Alla fine cos’è il sistema turistico di Destinazione?
R. Io per ora vi posso dire cosa non è.
E il motivo per il quale ho lottato per anni affinché si arrivasse a farlo diventare legge.
Non è una DMO Destination Management organization: normativa europea recepita in modo assolutamente sbagliato, perché fatta rientrare nelle legge 135/2001 che disciplina le agenzie di promozione turistica, che hanno altri scopi, e hanno fallito oltre che nell’applicazione, anche nei risultati, senza tener conto della genesi della normativa comunitaria, che le identifica come onlus e invece fanno tutt’altro.
D- E il manager di Destinazione?
R. Beh quello dovrebbe essere semplice perché nominato non dalla politica ma dal sistema di Destinazione dovrà dare limpronta manageriale per far diventare competitive l’identità delle destinazioni di riferimento.
La politica avrĂ un ruolo fondamentale di indirizzo aiuto e ascolto ma non quello che ha determinato la fine dei sistemi turistici locali.
D- Quindi come sii sente ad aver determinato quello che molti considerano uno stravolgimento del Sistema dell’accoglienza turistico nel Nostro paese?
R. Mi sento di ringraziare l’onorevole Pino Bicchielli, che ha creduto nel progetto Culturitalia e mi ha dato l’opportunità di conoscere l’onorevole Ilaria Cavo, vicepresidente della commissione Attività produttive e Turismo della camera dei deputati, che ha ritenuto Culturitalia meritevole di esser portato all’attenzione della commissione e ha organizzato subito delle audizioni , ne abbiamo fatte tre e sono state accolte positivamente e ci hanno portato al risultato.
Inoltre si sono presi l’onere di firmare personalmente gli emendamenti proposti coinvolgendo l’intero gruppo dei Moderati alla camera dei deputati.
Una soddisfazione non da poco anche aver sentito i ringraziamenti in Parlamento per Federcomtur Culturitalia e alla mia persona per il lavoro svolto.
D- Detto ciò come vede il futuro del turismo in Italia e nel nostro territorio?
R. Per la prima volta il piano strategico del turismo affronta problemi reali e non fa demagogia o voli pindarici poi la connessione con decreto made in italy va a certificare la volontà precipua di valorizzare tutto il paese senza lasciare nulla e nessuno indietro sulle direttici mare turismo cultura made in italy per la ripresa.
Per quanto riguarda il Mezzogiorno non stiamo così male come sembra anzi io sono convinto che con il nuovo corso potrà essere il motore il traino di un nuovo miracolo basato sul patrimonio e le bellezze naturali.
Il nostro territorio beh ho trovato grande accoglienza e competenza nella provincia di Salerno dove l’8 novembre abbiamo presentato il progetto Culturitalia CooltourItaly nelle scuole nel comune di Salerno la Regione è stata presente sono molto soddisfatto e Orgogliosamente Salernitano.