Prima di analizzare l’ennesima sconfitta dei granata in quel di Bergamo non possiamo non commentare il ritorno a Salerno come «Direttore Generale» di Walter Sabatini. Un ritorno che non può non farci piacere visto che Sabatini è stato indiscutibilmente l’artefice principale della salvezza nella stagione 21/22.
Il suo ritorno ha già ridestato una piazza che aveva perso l’entusiasmo maturato negli ultimi due anni visti i pessimi risultati di questi mesi. Un plauso va certamente fatto al presidente Iervolino per aver richiamato un uomo di campo, dirigente esperto, di grande professionalità che certamente metterà ordine nello spogliatoio e, ne siamo certi, rivoluzionerà l’organico portando a Salerno calciatori di qualità che proveranno, insieme a chi vorrà rimanere, a conquistare un’altra storica salvezza.
Tornando alla gara di Bergamo occorre evidenziare che il risultato maturato non rispecchia quanto espresso sul terreno di gioco. E’ stato disputato un ottimo primo tempo ma, come spesso è accaduto in queste ultime gare, non appena gli avversari vanno a segno, la squadra si disunisce e perde le distanze e, quindi, gli avversari che già sono più forti come qualità , ne approfittano per colpire senza pietà .
Inzaghi è partito con un 4-3-2-1 con Daniluic e Mazzocchi sugli esterni, Gyomber e Pirola centrali, Maggiore metodista con Coulibaly e Martegani interni, Candreva e Tchaouna ad assistere Dia. Parte meglio l’Atalanta ed è bravo Costil a dire di no a Koopmeiners e Lookman ma i granata, alla prima occasione, colpiscono con Pirola di testa servito in modo perfetto da Candreva.
La Dea non si scompone ma Costil è attento sempre su Lookman. Alla fine del primo tempo, onestamente, eravamo soddisfatti perchè la squadra era ben messa in campo e si era difesa con ordine concedendo non tantissimo agli orobici. Si sapeva che gli orobici avrebbero dato tutto nella prima parte della ripresa e speravamo che i granata potessero contrastare le folate degli avversari cercando di ripartire e pungere in contropiede.
Purtroppo, però, al 48’ Muriel raccoglie un pallone vagante al limite dell’area dopo una nostra ribattuta su corner ed insacca con un tiro all’incrocio dei pali (la cosa grave è che Muriel era solissimo al limite dell’area e  non vi era alcun calciatore granata in opposizione. Già nel primo tempo il colombiano, in ben due circostanze, sempre su ribatture su corner aveva tirato in porta senza che alcun avversario lo contrastasse).
I granata reagiscono immediatamente ed è Dia a farsi rimpallare le conclusioni dai difensori avversari non servendo l’accorrente Tchaouna che avrebbe potuto depositare in rete senza difficoltà . L’Atalanta al 52’ passa con Pasalic ben servito da Lookman. Entrano Bradaric, Kastanos ed Ikwuemesi ed i granata sfiorano il pari prima con il nigeriano su cui è bravissimo Carnesecchi e poi con Dia che colpisce il palo (in entrambe le occasioni gli assist sono di Kastanos).
L’Atalanta non si ferma ed è addirittura De Ketelaere all’83’ siglare il tris dopo un errore di Gyomber in uscita. La quarta rete, invece, è opera di Miranchuk all’88’ su assist di De Ketelaere. Lo stesso calciatore russo colpisce il palo al 90’ ma sarebbe stato veramente troppo.
Come avevano più volte evidenziato non si può più prescindere dal 4-3-2-1 ed il buon primo tempo ci dà qualche speranza in attesa della rivoluzione di gennaio. Kastanos non può non giocare in questa squadra così come è veramente angosciante vedere Bradaric in campo. Ora ci attende il Milan. Vedremo venerdì quel che accadrà .