Oggi non ci meravigliamo più se il Sole 24 ore, in una sua recente indagine, ha fotografato una situazione drammatica: 2,5 milioni di persone hanno lasciato il Sud Italia dal 2002 al 2021, di cui l’81% verso il Centro – Nord. Le migrazioni degli under 35, sempre nello stesso periodo temporale 2002 – 2021, sono pari 800mila. Di questi più di un quarto, 263mila per la precisione, sono laureati!!
Lo spopolamento del Sud Italia ha origini antiche. I suoi problemi atavici si perdono nella notte dei tempi!
La scarsa produttività e il basso reddito pro-capite del nostro Mezzogiorno non dipendono certo dalla mancanza di risorse naturali, paesaggistiche, archeologiche e né tantomeno dalla pochezza del proprio capitale umano.
Ma allora cos’è che non va? Perché sono decenni che la nostra meglio gioventù, cresciuta e formatasi qui al Sud, poi decide di migrare altrove e in particolare al Centro-Nord (se non addirittura all’Estero)?
Una chiave di lettura per capire l’origine di questo problema può venire dai proverbi antichi, che sono frutto di saggezza popolare e difficilmente sbagliano.
Ecco! La risposta alla nostra domanda la possiamo trovare proprio in uno di questi, che recita: Il pesce puzza sempre dalla testa!
La testa, in questo caso, è rappresentata dalla classe politica meridionale che non ha saputo valorizzare quelle risorse sopra indicate e che c’invidiano tutte le altre Regioni d’Italia.
Con l’oceano di finanziamenti pubblici, destinati al Mezzogiorno nel corso di questi ultimi decenni, una vera classe politica avrebbe dovuto costruzione opere e infrastrutture necessarie per attrarre nuovi investimenti produttivi e porre fine a quell’isolamento logistico che caratterizza ancor oggi la maggior parte delle nostre aree interne e costiere.
La Costiera amalfitana, per esempio e non parliamo mica delle isole, è considerata da un qualsiasi vettore nazionale: Zona disagiata!
Del raddoppio della Telese – Caianello, poi, se ne parla da almeno 50 anni.
Il vero politico agisce come il mercante che cede i propri beni in cambio di realtà più preziose, a tutto vantaggio della collettività che egli rappresenta.
Da troppo tempo, invece, i nostri politici qui al Sud hanno vestito i panni del viandante che ha bramosia di potere e danaro, pensa solo a sé stesso!
Nel Mezzogiorno un mercato poco concorrenziale e una politica molto clientelare, costringerà per forza di cose un giovane talentuoso, che voglia rimanere qui a lavorare, a dover scendere a compromessi con la propria dignità. È per questo che i nostri ragazzi fuggono. Non si sentono valorizzati, proprio come le nostre ricchezze naturali e paesaggistiche.
Infatti, il vero volano per lo sviluppo del Sud è il turismo! Però bisogna crederci e agire di conseguenza.
Detto fatto! Lungo la Costiera cosentina e in particolare a Scalea, se si passeggia d’estate in spiaggia è facile imbattersi in dei veri e propri dinosauri meccanici, gli escavatori! Questi mezzi da cantiere vengono utilizzati per il rimessaggio delle imbarcazioni da diporto. Per i bagnanti è un vero flagello, anche perché sono nauseati dalla puzza degli scarichi di questi mezzi pesanti.
Inoltre, le imbarcazioni di piccola e media dimensione si affacciano proprio nello specchio di mare di fronte agli stabilimenti balneari. Molto spesso rilasciano in mare olio motore, gasolio e rifiuti vari. I gestori di questi rimessaggi sono certamente personaggi poco raccomandabili, eppure si arricchiscono a discapito di un’intera comunità che con un turismo di qualità vivrebbe senz’altro meglio.
È un vero schifo e siamo d’accordo, ma chi permette tutto questo ancor oggi nel 2023?
Non c’è niente da fare: Il pesce puzza sempre dalla testa!