Il Decreto legge n. 124 del 19 settembre 2023, cosiddetto Decreto Sud, ha introdotto la Zona Economica Speciale Unica del Mezzogiorno, prevista a partire dal 01 gennaio 2024.
Per il governo Meloni essa rappresenta una grande opportunità di sviluppo per il Sud Italia, notoriamente in ritardo rispetto alle altre regioni del Centro – Nord. Il credito d’imposta per gli investimenti in zone ZES dovrebbe essere oscillare tra il 50/60%. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato, cioè la quota costituita da macchinari, impianti ed attrezzature.
Cercare di attrarre nuovi investimenti in Campania sarebbe bello, a patto però di mantenere la vocazione originaria dei suoi territori. Per le zone interne come l’Irpinia e il Sannio, per esempio, non ci dovrebbe essere una diversa visione di sviluppo se non quella basata sul turismo enogastronomico.
Prendiamo Benevento: tutti sappiamo essere una città bella e ricca di storia. Per attrarre turisti a Benevento bisognerebbe renderne più agevole l’accesso. Indispensabile a tal fine è il raddoppio della Telese – Caianello. Non è possibile che ancora oggi i tempi di percorrenza di questa tratta, che da Benevento arriva all’ingresso dell’autostrada del Sole (A1), siano superiori alla tratta autostradale Caianello – Roma Sud!
La priorità della nostra classe politica, tutta, dovrebbe essere raggiungere questo agognato obiettivo. Ogni strada, ponte, edificio e costruzione in generale dovrebbe essere pensata, progettata e realizzata in funzione dell’attrattività turistica della città di Benevento che rappresenta solo una delle tante città del Mezzogiorno d’Italia, caratterizzate da grandi potenzialità .
I turisti a Benevento e nel Sannio, così come nel resto della Campania, verrebbero per le nostre bellezze paesaggistiche, architettoniche, monumentali oltre che per i prodotti enogastronomici.
Benevento ha due zone industriali, almeno sulla carta: Ponte Valentino e Contrada Olivola. Ebbene, quest’ultima è ancor oggi attraversata da greggi di pecore e dove l’Adsl rappresenta solo un miraggio!
Ad oggi è zona ZES solo Ponte Valentino. Dal 01 gennaio 2024 lo sarà anche Contrada Olivola, poco importa se non è ancora coperta dall’Adsl e se per raggiungerla bisogna percorrere delle stradine di compagna poco illuminate.
Il punto però è che i problemi atavici della nostra Regione e più in generale del Sud Italia sono di competenza delle istituzioni politiche, nazionali e locali. A sciogliere questi nodi non possono essere i soggetti economici privati. La politica non può lavarsene le mani, semplicemente concedendo ai primi alcuni sgravi fiscali e contributivi attraverso l’istituto della ZES.
Cominciare con la Zona ZES, anche se estesa a tutto il Sud, è come iscrivere i nostri figli prima all’Università e poi a Scuola. Non ha senso!
La mancanza di servizi alle imprese, in primis le infrastrutture di rete, è la chiave di lettura per i ritardi del nostro territorio.
Degli incentivi previsti dalla ZES Unica 2024 saranno solo poche le imprese che se ne avvantaggeranno, quelle cioè meglio strutturate e patrimonializzate. Quelle, per intenderci, che avrebbero comunque investito in nuovi impianti e attrezzature … a prescindere!
Per tutte le altre, invece, non c’è via di scampo. Senza una buona politica economica saranno costrette a chiudere nel breve – medio termine.
Già oggi, almeno per ciò che riguarda il mio Sannio, sono poche le realtà economiche che riusciranno a portare alla pensione i propri dipendenti. Queste si contano sulle dita di una mano!
A chi mi chiede cosa ne penso della futura ZES Unica Mezzogiorno, io non ho dubbi: “è una grande illusione!”.