Sarà inaugurata sabato 16 settembre, alle ore 18:30 la mostra di Massimo Capodanno dal titolo Retrospettiva. L’esposizione, curata da Nicola Capodanno figlio dall’artista scomparso lo scorso anno, riunisce un repertorio di oltre cinquanta scatti fotografici realizzati nel corso della sua vita, mettendo insieme le migliori immagini del fotoreporter al servizio dell’agenzia giornalistica ANSA con quelle realizzate nella sua vita privata. Scatti iconici che hanno saputo raccontare la bellezza e la drammaticità dei fatti accaduti nel nostro Paese. Come la potente immagine del cadavere che galleggia nelle acque di Ustica, dopo la tragica strage del 1980. Fotogramma che da solo e significato e significante dell’accaduto.
L’esposizione vuole rendere omaggio alla grande passione che legava Massimo alla fotografia e far conoscere al pubblico il suo grande lavoro. Sullo sfondo il legame indissolubile con la macchina fotografica, compagna di viaggio senza tempo, e Positano, città di adozione dove ha vissuto fino al suo ultimo giorno. Un lungo viaggio riassunto in questa mostra che racconta la storia e i costumi di un’epoca sulle note delle sue immagini. Approdato alla fotografia alla fine degli anni Sessanta, Massimo Capodanno, con le sue istantanee ha raccontato mezzo secolo d’Italia e dei suoi cambiamenti, mettendo al centro dell’obiettivo la persona: la violenza degli anni di piombo, le personalità della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, le tragedie che hanno sconvolto il Paese, senza dimenticare i presidenti della Repubblica e i papi che si sono succeduti. Numerose le missioni all’estero in cui ha partecipato come inviato. Oltre ai grandi eventi della società, si è dedicato alle storie di persone, raccontando vizi e virtù di un Paese in cambiamento.
Sempre sul posto al momento giusto, sempre davanti in prima fila a raccontare giorno dopo giorno la storia degli anni di piombo, delle stragi, del compromesso storico, di politici e presidenti – ricorda Luigi Contu, Direttore dell’Agenzia ANSA dove Massimo Capodanno ha lavorato per oltre trent’anni – C’è la storia del nostro Paese nelle immagini scattate: con le sue mille contraddizioni. In quegli anni Massimo fu testimone di tutto questo senza mai tralasciare il suo grande amore per l’arte che emerge con forza e malinconia negli scatti dedicati ai grandi protagonisti del cinema e della televisione: Mastroianni, De Filippo, Gassman, Corrado, Raffaella Carrà, Morandi, Modugno, Melato, Zanicchi e tanti altri. Una vita da combattente del giornalismo ma anche da artista di grande sensibilità, come ci raccontano le emozionanti immagini scattate nella sua adorata Positano.
La mostra sarà accompagnata dal libro RETROSPETTIVA. Massimo Capodanno, curata da NERO Editions, che raccoglie circa 150 immagini dal 1969 ai giorni nostri.
Massimo Capodanno, romano, fotoreporter dell’Agenzia ANSA dal 1973 al 2007. Esordisce come apprendista pittore e scultore ma la sua passione per la fotografia lo spinge, ancora giovanissimo, a intraprendere il “mestiere”. Inizia a Firenze nel 1967 in un laboratorio di fotolitografia per apprendere le arti grafiche. L’anno successivo si trasferisce a Milano in cerca di lavoro nella pubblicità e inizia come fotografo in una galleria d’arte, riprendendo i vernissage degli artisti. La svolta professionale arriva nel 1969, a Londra, nello studio di Jeff Vickers, come assistente ai fotografi di moda e pubblicità come Mark Hammilton e Duncan Willet. Tornato a Roma nel 1970, collabora con l’ufficio stampa della Rai, con Il Messaggero, Il Fiorino e altri quotidiani romani. Al Messaggero collabora con i servizi di spettacolo, politica, attualità. Nel 1973 viene assunto all’Agenzia ANSA e scopre la “nera” e la crudezza degli avvenimenti colti sul fatto. Si specializza nell’attualità, nello sport e nel fotogiornalismo politico. Dal 1979 giornalista professionista.
Orario di apertura Museo: lunedì e giovedì ore 9:00/12:30 e 16:00/18:30 – venerdì e sabato: ore 10:00 /13:00; 17:00/20:00 domenica e festivi: ore 10:00/13:00; 17:00/21:00
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