Il burnout è il fenomeno che colpisce sempre più persone di ogni professione, in ogni settore, dal dipendente fino ai manager e dirigenti. In un mondo sempre più frenetico, alla ricerca continua di risultati sempre più ambiziosi, questo fenomeno è aumentato in modo esponenziale. Il burnout è una condizione di esaurimento mentale, emotivo e fisico determinata da uno stress prolungato, spesso connesso al lavoro.
Le cause principali di tale stato psicologico sono legate a una scarsa riconoscenza dei risultati ottenuti, a carichi di lavoro troppo pesanti in condizioni di stress e a uno scarso supporto da parte di colleghi e dirigenti. A determinare una condizione di stress concorrono anche le dinamiche organizzative sempre più pressanti, legate all’ottenimento di risultati in tempi brevi. Bisogna prendere in considerazione anche i fattori individuali legati a una condizione di squilibrio tra vita lavorativa e vita privata, dove è facile sentirsi sempre impegnati, il che determina sensazioni di frustrazione e impotenza.
Per affrontare tale nevrosi bisogna saperla riconoscere. I suoi sintomi sono: problemi fisici come mal di stomaco e mal di testa, affaticamento cronico, difficoltà a concentrarsi e tendenza a isolarsi. Tutte queste condizioni determinano cinismo nei confronti del lavoro, con una conseguente riduzione della produttività.
Per far fronte a queste problematiche serve un approccio multidimensionale che incoraggi un ambiente di lavoro più sano, legato a un maggiore rapporto di colleganza e sostegno da parte sia di colleghi che di superiori, e caratterizzato da una comunicazione più aperta. Serve una maggiore flessibilità nelle politiche lavorative e il riconoscimento dei risultati raggiunti. Quando questo non basta, i lavoratori colpiti dal burnout, per far fronte allo stress, dovrebbero praticare meditazione, tecniche di rilassamento, yoga, tai chi, chi kung, mindfulness e attività fisica di vario tipo per scaricarsi. Nei casi più gravi, dovrebbero rivolgersi a professionisti, come ad esempio gli psicologi.
In questa epoca, l’incidenza del burnout è aumentata in modo preoccupante e non è soltanto un problema individuale, ma una questione che riguarda l’intera società: dal dipendente al manager fino al dirigente, dall’operaio all’imprenditore. È necessario che tutti si rendano conto del problema e si adoperino affinché il proprio impiego diventi più flessibile, sostenibile e umano. Solamente in questo modo potremo prevenire il fenomeno e garantire a tutti il benessere nell’ambiente di lavoro.