In un’Italia sempre più connessa e digitalizzata, anche uno degli ultimi bastioni della burocrazia analogica è pronto a evolversi. Con l’entrata in vigore del Regolamento IVASS n. 56/2025, cambia radicalmente il modo in cui automobilisti e compagnie assicurative gestiscono le conseguenze di un incidente stradale: la Constatazione Amichevole d’Incidente (CAI), nota anche come CID, potrà finalmente essere compilata e inviata in formato digitale.
Una rivoluzione attesa, ma non totalizzante
Fino a oggi, nel caos post-collisione, era necessario armarsi di penna, foglio stampato e sangue freddo per completare il modulo cartaceo. Un’anomalia, se si pensa che gran parte delle pratiche assicurative — dalla sottoscrizione della polizza all’invio della documentazione — è già da tempo gestibile online. La svolta arriva proprio per colmare questo paradosso.
Secondo le nuove disposizioni dell’IVASS, le assicurazioni avranno dodici mesi di tempo per mettere a disposizione degli assicurati un sistema digitale — sotto forma di app, webapp o portale — che permetta la compilazione telematica del modulo CAI. La firma potrà avvenire tramite SPID o carta d’identità elettronica, con la possibilità di allegare foto e video a supporto.
Tra praticità e prevenzione degli errori
L’obiettivo della digitalizzazione è duplice: semplificare le operazioni per gli utenti e ridurre il margine di errore che può insorgere in situazioni di stress. Un modulo digitale guidato potrà aiutare a evitare omissioni o inesattezze, spesso determinanti nella fase di liquidazione del danno.
Ma se il digitale avanza, la carta non va in pensione: chi lo desidera potrà continuare a utilizzare il tradizionale modulo cartaceo, che mantiene lo stesso valore legale della versione telematica. Una scelta che riflette la volontà di accompagnare gradualmente il cambiamento, senza penalizzare chi non ha familiarità con gli strumenti digitali o preferisce la modalità classica.
Una modernizzazione equilibrata
La digitalizzazione del CAI rappresenta un passo coerente nel più ampio processo di modernizzazione della pubblica amministrazione e dei servizi assicurativi. Tuttavia, la possibilità di scegliere tra analogico e digitale è un compromesso salutato positivamente anche dalle associazioni dei consumatori, che avevano espresso perplessità di fronte a un’eventuale obbligatorietà del nuovo formato.
In definitiva, il “modulo blu” si adegua ai tempi ma non rinnega il passato. L’Italia digitale accoglie una novità attesa, progettata per essere inclusiva, sicura ed efficiente — perché anche nel traffico della burocrazia, a volte, cambiare corsia è la scelta più saggia.