Autore: Ivana Ferraro

Linguista e Docente in Lingue e Letterature Straniere Moderne. Artista. Psicologa cognitivista.

Nel precedente contributo ci siamo occupati del fenomeno della violenza giovanile cercando di individuarne almeno in parte alcune cause di natura socio-economico-politico, ma ad ogni buon dire, non sono bastevoli. Solo se inquadrassimo il problema in macro-categorie e lo delimitassimo ad una sola manifestazione comportamentale o ad un gruppo sterile di pattern, ad esempio eccesso di rabbia, turpiloquio, ingiurie, risse, diverbi, scontri tra gruppi di pari o di generazioni eterogenee, assassini, induzioni al suicidio e tanto altro, mai e poi mai riusciremmo a coprirne tutto l’intero “mondo di appartenenza”; non sarebbe per il fatto ineludibile che, ahinoi, in ogni essere…

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Negli ultimi anni, la violenza giovanile ha assunto un ruolo sempre più centrale e impegnativo nelle cronache nazionali e internazionali. I fatti di sangue, i pestaggi di gruppo e persino le aggressioni premeditate tra minorenni non rappresentano più episodi isolati, ma sintomi di un malessere socio-economico-politico maggiormente più ampio, più variegato. Le domande che emergono con forza sono molteplici: perché i giovani sembrano più propensi alla violenza? Quali fattori alimentano questa tendenza? Un recente episodio che ha scioccato l’opinione pubblica italiana è avvenuto a Napoli, dove un sedicenne è stato brutalmente pestato da un gruppo di coetanei per una banale…

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