Lo ricordano tutti: alto e magro, di raffinata eleganza e con la gentilezza e il garbo dei commercianti d’altri tempi. Carlo Lanzetta ha lasciato in punta di piedi la vita, con la stessa discrezione che lo ha sempre distinto. Una sobrietà oggi rara, che mancherà alla Salerno che, nella sua azienda di famiglia, ha scelto insieme a figli e nipoti i giocattoli più belli e innovativi. Un mondo di fantasia e di gioia, animato da oggetti e personaggi che rappresentano la nostra infanzia: il Natale sotto l’albero, la Befana e le tante feste di compleanno e onomastico. La busta con la scritta Giochibimbi era un mito, un richiamo irresistibile alla gioia, alla spensieratezza. Lanzetta è stato e resta memoria collettiva di un tempo che non c’è più, trascorso nel valore del gioco, educativo e non solo ludico. Un gioco che non isolava ma univa e aggregava, nel segno della condivisione.
LA STORIA
Nel 1965 nasce la ditta Lanzetta, fondata da Edmondo. Due negozietti in via Santi Martiri. Vi lavorano due cugine del papà insieme al titolare.
Nel 1970 l’attività si sposta di fronte, sulla stessa strada, e nel 1976 Lanzetta acquista il locale fronte strada dove si trovava un moto mobilificio.
Nel 1976 nasce Giochi bimbi Lanzetta: era l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata. Nel negozio ci sono Carlo, Domenico Specchio (genero di Edmondo) e almeno tre commessi. Due piani: dettaglio al piano superiore e ingrosso al piano inferiore. Alla fine degli anni ’70 subentra Giovanni, che lascia l’università per entrare nell’azienda di famiglia.
Giochibimbi ha visto crescere almeno due generazioni di bambini, dal centro e anche dalla provincia. Non solo giochi con Cicciobello e Barbie, con le sue mise e le villette; Furga e Mattel danno vita alle più belle piste e a tante affascinanti bambole divenute icone nel tempo.
Tutti ricordano la Polistil e i giochi da tavolo: Indovina chi?, il Piccolo chimico, le cucine in miniatura e i mini market, le carrozzine e il cavallo a dondolo, ancora oggi gettonato ma ormai divenuto un oggetto da museo.
Il tempo passa e cambia cose e abitudini, affetti e legami professionali.
Nel 1986 Carlo esce dalla società e apre un negozio di modellismo a piazza Ferrovia: il Freetime (tempo libero). Modellismo statico (barche) e dinamico (auto), trenini della Roco e delle Ferrovie dello Stato. Soldatini e piccole auto anche da pitturare. Un mondo di creatività per un tempo libero a misura d’uomo.
Chicche perse nel tempo della modernità. Nel 2012 Carlo lascia per raggiunti limiti di età.
Aveva 67 anni. Muore a 78 anni, il 14 marzo 2025.
«Per un caso di malasanità – dichiara la moglie Fiorenza Sansone – ma questa è un’altra storia. Oggi vorrei che Giochi bimbi e Freetime restassero nella memoria di un commercio fatto con passione e dedizione, con un rapporto fondato su valori di amicizia e fiducia reciproca».
Virtù rare ai nostri giorni.