Negli ultimi 150 anni, il cambiamento climatico si è intensificato a un ritmo senza precedenti. Questa trasformazione, segnata dall’attivitĂ umana, ha provocato  fenomeni meteorologici estremi e conseguentemente una crescente ondata di mobilitazioni da parte del mondo accademico, degli studenti e dei cittadini. Tuttavia, le sole proteste sembrano insufficienti per contrastare efficacemente quest’evoluzione preoccupante.
Oggi ci troviamo di fronte a una sfida cruciale: trovare e implementare gli strumenti adeguati per mitigare, e possibilmente eliminare, questo trend negativo. La nostra generazione e quelle future dipendono dalla capacitĂ di rispondere con azioni concrete. Tra le strategie piĂą innovative per affrontare il cambiamento climatico, sorprendentemente, emerge la tassazione. Questo strumento, spesso percepito come puramente fiscale e amministrativo, si rivela cruciale nella lotta contro i danni ambientali.
Per esplorare questa rivoluzionaria frontiera, abbiamo invitato un esperto: Paolo Mancini, avvocato tributarista di spicco a Caserta, nonché componente dell’Ufficio del Massimario della Corte di Giustizia Tributaria di II grado della Campania – Comitato scientifico – gruppo C.G.T. di I grado di Caserta.
Ecco le domande che gli abbiamo posto per scoprire di piĂą su questo affascinante argomento:
- Quale è la sua percezione del fenomeno del cambiamento climatico?
Il cambiamento climatico appare un fenomeno evidente e ciò risulta confermato, oltre che da relazioni e rapporti degli studiosi, da una serie di eventi a tutti noti quali l’intensificazione dei fenomeni atmosferici estremi, l’aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai. Eventi di questa portata non possono essere attribuiti ad un’unica causa, ma sono il risultato di una pluralità di fattori. Tra di essi sicuramente incide il problema dell’inquinamento ambientale e dell’eccessivo rilascio di gas nell’atmosfera. E proprio in un contesto in cui i cambiamenti climatici iniziano a manifestare sempre più la loro incidenza, assume rilievo la tematica, su cui stiamo discutendo, di proteggere l’ambiente mediante l’utilizzo di ogni mezzo possibile. Tra di essi, nell’ambito del dibattito internazionale, anche la fiscalità è stata individuata quale mezzo per la protezione dell’ambiente.
- Venendo alla fiscalitĂ , quali sono le caratteristiche delle prestazioni tributarie e cosa si intende per tributo con finalitĂ extrafiscali?
Il tributo può essere definito come il mezzo attraverso cui viene assoggettata a tassazione la capacità contributiva del soggetto, ossia la capacità di produrre ricchezza e, più in generale, viene sottoposto ad imposizione ogni fatto indice di forza economica. Le prestazioni tributarie, in applicazione del principio di capacità contributiva e della riserva di legge  costituzionalmente garantiti,  sono finalizzate  a concorrere al finanziamento della  spesa pubblica e possono essere istituite solo da fonti legislative. Una particolare tipologia di prestazioni tributarie sono i tributi con finalità extrafiscali, per i quali il finanziamento della spesa pubblica rappresenta obiettivo solo secondario, costituendo lo scopo principale quello di disincentivare una determinata condotta e ciò al fine di proteggere interessi che sono considerati prioritari dall’ordinamento. Tra i tributi con finalità extrafiscali viene in evidenza il tributo ambientale.​
- In cosa consiste il tributo ambientale?
I tributi ambientali sono finalizzati, solitamente, a coprire i costi relativi ai servizi ambientali e mirano a disincentivare attività inquinanti allo scopo di protegge l’ambiente mediante la previsione dell’obbligo, per chi pone in essere tali attività , di corrispondere all’Erario un importo a titolo di prestazione tributaria.
- Quale rilevanza hanno i tributi ambientali nell’ordinamento italiano?
Va premesso che un forte impulso all’introduzione di una compiuta disciplina sui tributi ambientali è stato dato dall’Unione Europea attraverso l’affermazione del c.d. principio “chi inquina paga”, che ha orientato gli Stati membri riconoscendo la possibilità di disincentivare attività e comportamenti inquinanti mediante l’introduzione del tributo ambientale. Ad oggi, l’ordinamento tributario italiano non è ancora strutturato sul tema in quanto, ad eccezione della tassa sui rifiuti – TARI, che gode di ampia ed articolata disciplina, gli altri tributi ambientali hanno un’incidenza minore e si caratterizzano per regolamentazioni scarne ed incomplete
- Considerazioni conclusive: è realistico pensare di contrastare il cambiamento climatico utilizzando la fiscalità ?
In un contesto in cui la tematica dei tributi ambientali costituisce argomento di grande attualità e ciò anche allo scopo di contenere il cambiamento climatico, già da decenni significativamente in atto ed i cui effetti ad oggi sono a tutti visibilmente noti, sarebbe auspicabile che l’ordinamento italiano sviluppasse una seria e più articolata disciplina sui tributi ambientali e ciò non per una mera finalità di “cassa”, ma nell’ottica di disincentivare attività inquinanti atteso che l’impostazione consolidata in ambito eurounitario ed internazionale consente di utilizzare il tributo come uno dei possibili strumenti per la tutela dell’ambiente.
Una rivoluzione fiscale per un mondo sostenibile
Alla luce delle riflessioni dell’avvocato Paolo Mancini, utilizzare la fiscalitĂ come strumento per disincentivare le pratiche inquinanti appare non solo realistico, ma necessario. Una politica fiscale mirata può spingere l’Europa e l’Italia in prima linea nella lotta globale contro il cambiamento climatico, dimostrando che è possibile fare la differenza attraverso scelte fiscali informate e strategiche.