Per iniziativa dell’avvocato Anna Arnone Presidente del CIF Salerno, ieri pomeriggio venerdì 22 marzo 2024 presso la Sala Genovesi della Camera di Commercio di Salerno, si è svolto un approfondimento a più voci sul tema dell’Autonomia Differenziata.
Dopo l’intervento introduttivo di Luca De Franciscis – Dottore Commercialista in Salerno e Co-Direttore della nostra testata giornalistica «Quasimezzogiorno» – che ha inquadrato l’argomento dal punto di vista tecnico e normativo, sono seguiti i contributi della Dirigente Scolastica Franca Masi, del Presidente dell’Ordine dei Medici Giovanni D’Angelo e quelli conclusivi del Presidente Alfonso Andria che ha posto l’attenzione sull’autonomia differenziata e sui riflessi, naturalmente negativi, per il mondo dell’Istruzione, della SanitĂ , della Cultura.
“Il ddl Calderoli, già passato in Senato e ora all’esame della Camera dei Deputati, espone il Paese all’accentuazione dei divari territoriali, a «differenziare» l’azione pubblica producendo un «regionalismo delle disuguaglianze» ha affermato Alfonso Andria e come efficacemente ha tra l’altro commentato Gianfranco Viesti “la secessione dei ricchi!”
Nella sua ottima introduzione, Luca De Franciscis ha specificato che: “a ben guardare forse appare stonato il titolo Autonomia Differenziata, in tutta la Costituzione si parla di unità e sembra stonata nel contesto la parola differenziata.
Io non sono nessuno per poter intitolare una riforma… ma l’avrei chiamata utilizzando una terminologia piĂą consona: «AUTONOMIA POTENZIATA» cioè con distribuzione di funzioni e attribuzione di poteri, in base a criteri di equitĂ e pareggiamento, per rispettare il criterio di unitarietĂ dei diritti e benefici, uguali per tutti i cittadini, senza creare una possibile supposizione e avvantaggiare solo Regioni giĂ ricche.
Mi sarei mantenuto in linea con quello che dice la Costituzione, dare maggiore autonomia. Io la vado a potenziare, che poi necessariamente escono delle differenze motivate, se ne discuterà . Certo non è facile attribuire differenze ma se hanno una giusta motivazione, dico giusta motivazione forse la si può anche accettare”.
Dopo un acceso e partecipato dibattito pubblico tra i presenti, l’evento si è concluso con la consapevolezza diffusa che il tema dell’Autonomia Differenziata richiede un approccio attento e equilibrato.
Le posizioni espresse dagli intervenuti hanno evidenziato le preoccupazioni legate alla possibile accentuazione delle disuguaglianze territoriali e alla potenziale secessione delle regioni piĂą ricche. L’importanza di garantire una distribuzione equa di funzioni e poteri, senza favorire eccessivamente le regioni giĂ avvantaggiate, è emersa come punto centrale del dibattito.
Resta ora da vedere come le istituzioni nazionali affronteranno queste questioni cruciali per il futuro dell’Italia.