L’ennesima figuraccia. La Salernitana perde anche a Cagliari ( 4-2 ) e stavolta dice veramente addio alla massima serie.
Liverani conferma il 4-3-2-1 con Fazio e Manolas centrali, Maggiore, Coulibaly e Kastanos a centrocampo, Candreva e Tchaouna alle spalle di Weissman. Dopo un inizio equilibrato il Cagliari passa alla prima occasione, al 13’, con Lapadula che sfrutta un lancio di Zappa dalla trequarti difensiva e si invola verso la porta granata battendo Ochoa (in ritardo anche stavolta in uscita come contro il Monza) anche eludendo la scivolata disperata di Manolas.
I granata reagiscono con Tchaouna il cui tiro dal limite viene respinto a pugni senza troppe difficoltà da Scuffet. Al 39’ Gaetano sigla il raddoppio dei sardi con un bel tiro a giro su cui nulla può il portiere granata. Anche su questa marcatura c’è il solito errore difensivo visto che l’azione del Cagliari in contropiede parte da una respinta della difesa su corner battuto dai granata. Le coperture preventive dov’erano!
Nella ripresa Manolas è sostituito da Pirola e Shomurodov che aveva sostituito l’infortunato Gaetano, al 51’, cala il tris battendo Ochoa ancora una volta non impeccabile sulla prima conclusione dell’uzbeko. La partita sembra chiusa ma la Salernitana ha uno scatto d’orgoglio e la riapre prima con Kastanos, al 57’, che in spaccata la butta dentro su cross di Zanoli dalla destra e, poi, con Maggiore, al 59’, che di testa sul primo palo, su corner di Candreva, trafigge Scuffet.
Il Cagliari è in difficoltà ma un errore grossolano di Fazio spiana la strada ancora a Shomurodov che realizza il 4-2 battendo ancora una volta Ochoa bravo nel ribattere la prima conclusione ma che nulla ha potuto sulla seconda. Il Cagliari ha un altro paio di occasioni per il pokerissimo ma non le concretizza.
C’è poco da dire purtroppo. Giocare, sin dall’inizio, con una difesa alta (il pressing sui portatori i palla dov’era) con Fazio centrale significa che di calcio se ne mastica veramente poco. Devi anche avere un portiere abituato a giocare in questo modo e che deve essere bravo ad intervenire sulle palle che vengono lanciate in profondità ed Ochoa non lo è.
Onestamente la salvezza non era impossibile ed, infatti, le tanto acclamate Lecce e Frosinone sono in caduta libera ma sono state e fortunate a raccogliere, nella prima parte del campionato, quei 7/8 punti che a noi mancano.
Sabatini, sui social, ci ha messo la faccia ed ha chiesto scusa alla piazza per non essere riuscito a dare l’impronta che ci si attendeva. I suoi errori sono chiari (l’ingaggio di Liverani per tutti). Qualcuno ne invoca anche le dimissioni ricordando che anche due anni senza il suicidio del Cagliari la Salernitana sarebbe retrocessa.
Occorre essere obiettivi però. Quando acquisti tanti calciatori è normale che non tutti potranno offrire un rendimento pari alle attese (Mikael, Perotti e Mousset insegnano) ma bisogna anche ricordare che il Cagliari a Salerno pareggiò al 98’ e che Perotti, ad Empoli, si fece parare il rigore della vittoria e Perotti non sbagliava un rigore da una vita.
Da che mondo è mondo i campionati così come le salvezze si ottengono, tranne casi rari (vedi il Napoli dell’anno scorso e l’Inter di quest’anno), anche e soprattutto per demeriti altrui. Molti paragonano l’operato di Sabatini a quello di Sogliano a Verona che a gennaio ha rivoluzionato la rosa cedendo i migliori (Terracciano, Hien, Ngonge e Djuric tra gli altri) ed acquistando calciatori da svariati campionati europei ai più sconosciuti (non tutti a dire il vero).
C’è una differenza. Sogliano qualche euro l’ha speso (vedi l’ingaggio di Swiderski – partner di Lewandoski in nazionale – dal Charlotte FC). Baroni è stato bravissimo, insieme al suo staff, a creare un gruppo nuovo che in campo dĂ l’anima ed ottiene risultati e poi c’è quel pizzico di fortuna che a noi quest’anno è mancato (nelle due ultime gare il Verona non meritava di vincerle e le ha vinte).
Il presidente Iervolino ancora una volta tace e la squadra va in ritiro!