Da qualche tempo in città si discute di ridimensionamento scolastico, con notizie non sempre corrette e allarmismi verso i genitori talvolta davvero non giustificati se non per l’interesse di qualcuno a fomentare paure e malcontento.
Resta tuttavia un dato: il ridimensionamento è atto obbligato e richiesto dalla normativa nazionale, ed il piano iniziale – e pronto per essere presentato – era equilibrato e rispettava le varie realtĂ territoriali.
In Commissione Trasparenza, dal Presidente Antonio Cammarota, sono stata nominata relatrice per l’argomento e oggi abbiamo audito – nuovamente – l’Assessora Falcone al fine di comprendere da un lato le ragioni politiche sottese alla scelta di modificare il piano di ridimensionamento iniziale e dall’altro avere contezza della giĂ richiesta possibilitĂ di apportare modifiche.
Quanto richiesto da qualche giorno, e sollecitato, circa la salvaguardia dell’autonomia scolastica dell’IC San Tommaso D’Aquino ha trovato condivisione nell’assessorato che ha avanzato richiesta di modifica del punto, lasciando ora il tema all’Assessora regionale. Speriamo che l’IC di Fratte possa mantenere la sua autonomia e la sua identità , rappresentando da tempo un presidio di legalità su un territorio complesso che merita presenza istituzionale continua.
Grandi perplessitĂ permangono con riferimento, invece, alla vicenda Vicinanza-Barra-Matteo Mari.
La Vicinanza ha raccolto firme alla vigilia della scadenza della presentazione del piano rivendicando una priorità “identità ” che a detta loro sarebbe andata persa se avesse inglobato parte dei plessi dell’IC Barra – centro storico e Salvatore Calenda (per intenderci) -.
E quindi per salvare l’identitĂ di una scuola, si modifica, si accorpa tutto il Barra con la Matteo Mari – con plessi in parti opposte della cittĂ – e si dimostra che la politica si piega al capricciare di un pugno di persone in dispregio della democrazia e dell’uguaglianza.
Questo il nodo politico.
Perché la Vicinanza ottiene quello che chiede a discapito degli altri?
La cosa sarebbe già grave di per se stessa, ma che tutto questo accada nelle istituzioni scolastiche, provenga dalle istituzioni scolastiche, che dovrebbero invece insegnare ai bambini e alle bambine il rispetto delle regole e dei diritti di parità , uguaglianza, democrazia, è lesivo degli stessi diritti dei minori, della dignità istituzionale scolastica e della cittadinanza che oggi, ancora una volta, ascolta, capisce e vede che in questa città esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Solo, che stavolta, sono bambini e bambine.
Salerno merita democrazia.