Ci sono volute 13 partite ma, finalmente, la vittoria è arrivata e, diciamolo subito, è stata netta e meritata. Inzaghi è partito con il 3-4-2-1 con Daniliuc (che veniva a prendere alto Marusic per impedire le sovrapposizioni con Zaccagni), Gyomber e Pirola in difesa, Mazzocchi e Bradaric sulle fasce, Bohinen e Colubaly in mezzo al campo e Candreva e Kastanos sottopunte alle spalle di Ikwuemesi.
La prima mezz’ora di gioco non ha offerto sostanzialmente nulla ad eccezione di un tiro cross di Candreva deviato in angolo da Provedel e da un tiro a giro dal limite di Bohinen che ha colpito la traversa. La Lazio non si è praticamente mai vista ma, allo scadere del primo tempo, Gyomber (ammonito nella circostanza) ha atterrato Immobile e, dopo un consulto al VAR, è stato decretato il giusto rigore trasformato dall’attaccante della nazionale. Occorre sottolineare, però, che un netto fallo di mano di Guendouzi non è stato sanzionato (il VAR non ha richiamato l’arbitro ma nessuna emittente né testata nazionale l’hanno evidenziato).
Subito dopo Gyomber ha rischiato la seconda ammonizione per un duro intervento su Marusic ma, per fortuna, Prontera non ha estratto il secondo giallo. Nella ripresa i granata sono partiti alla grande ed hanno immediatamente trovato il pareggio con un tap-in di Kastanos dopo una grande parata di Provedel su colpo di testa di Candreva ed hanno sfiorato il vantaggio con una magia di Candreva su assist di Kastanos su cui è stato attento Provedel.
Ma il vantaggio era nell’aria e ci ha pensato il solito Candreva con un tiro da circa trenta metri che ha sorpreso l’estremo difensore capitolino. La Lazio non ha creato grattacapi ai granati nonostante i cambi operati di Sarri (Pedro, Castellanos ed Isaksen rispettivamente per Zaccagni, Immobile e F. Anderson)  e dopo circa sei minuti di recupero si è potuto festeggiare questa prima vittoria.
Onestamente, pensavano che Inzaghi proponesse inizialmente il 4-3-3 schierandosi in modo analogo alla Lazio per cui siamo rimasti sorpresi nell’apprendere la riproposizione della difesa a tre ed il centrocampo a 2 con Bohinen che, notoriamente, soffre quando non ha al fianco due interni di corsa ma occorre evidenziare che la squadra ha chiuso tutti i varchi centralmente lasciando volutamente spazio sugli esterni senza che la Lazio ne approfittasse (F. Anderson ha avuto una sola occasione dovuta ad un errore in uscita da Pirola ma per il resto sia lui che Zaccagni si sono visti pochissimo ed anche Lazzari e Marusic non hanno creato grossi grattacapi).
Poi se Candreva gioca da sottopunta (senza grossi compiti difensivi) la differenza in campo si vede e dobbiamo dire che anche Kastanos (riportato nel suo ruolo naturale) ha fatto molto bene così come Ikwuemesi che, soprattutto nella ripresa, è stato determinante tenendo palla e facendo salire la squadra.
La condizione fisica è in netto miglioramento (la squadra ha corso per tutta la gara a dire il vero) e di ciò occorre dar merito al tecnico piacentino.
Speriamo possa essere la gara della svolta anche perché occorre rimarcare come il gruppo ci sembra più coeso e tutti hanno fatto la loro parte.