L’incontro con il Genoa non ha portato né punti né tantomeno una prestazione che faccia ben sperare per il futuro.
La formazione  iniziale prevedeva un ritorno della difesa a tre, Mazzocchi e Bradaric esterni, centrocampo a due con Maggiore e Coulibaly e Dia prima punta con Candreva e Cabral ai lati (praticamente lo schieramento di Sousa).
Nel primo quarto d’ora si è rischiato su tre calci d’angolo (miracolo di Ochoa su Dragusin, palo di Badelj e salvataggio quasi sulla linea di Bradaric) anche perché a nostro parere si continua ostinatamente a marcare a zona. Avevano già evidenziato la settimana scorsa come il Genoa fosse molto forte sulle palle inattive ma, purtroppo, siamo rimasti inascoltati.
E’ necessario ritornare alla marcatura a uomo che nelle ultime tre gare di Sousa aveva permesso di non subire alcuna azione pericolosa anche perché Inzaghi, in conferenza stampa, ha parlato di paura ed è probabile che tale tipo di marcatura renda la squadra più sicura dei propri mezzi anche considerando che Ochoa non esce quasi mai.
Quando sembrava che il Genoa avesse esaurito il suo forcing, è arrivato il solito errore difensivo che ha permesso a Gudmunsson di avere campo libero sulla trequarti, avanzare e trafiggere l’incolpevole Ochoa (sul passaggio di Malinovskyj, purtroppo, Maggiore ha dormito e Gyomber, uscito per contrastare la punta del Genoa è stato facilmente superato).
Nella ripresa sono entrati Sambia per Bradaric e Bohinen per Candreva con Mazzocchi sulla sinistra e Bohinen perno centrale tra Maggiore e Coulibaly con Cabral a far coppia con Dia. Al 19 minuto sono entrati Ikwuemesi per Lovato e Legowski per Maggiore e si è ritornati alla difesa a quattro con Dia sottopunta insieme a Cabral poi sostituito da Tchaouna al 32 minuto.
Solo negli ultimi minuti la Salernitana si è affacciata dalle parti di Martinez con una sfortunata traversa di Mazzocchi di testa e con un tiro di Dia, probabilmente in fuorigioco, che ha sfiorato il bersaglio. Volendo fare un’analisi più dettagliata non comprendiamo il perché non sia partiti con la difesa a quattro, un centrocampo a tre,  Candreva sottopunta (che non deve avere compiti difensivi) e non esterno insieme a Dia con una prima punta forte fisicamente (Inzaghi ha detto che sia  Ikwuemesi che Stewart non hanno i 90 minuti nelle gambe; ma non si possono alternare?).
Questo schieramento dà maggiori garanzie sia in fase difensiva che in fase di proposizione anche perché permette di sfruttare al meglio le caratteristiche di Candreva e Dia (a proposito, ci è sembrata assurda la sua sostituzione a meno che non si sia infortunato ovviamente così come il mancato impiego di Kastanos che certamente avrebbe potuto mettere a disposizione la sua qualità ).
La prossima gara con il Napoli sarĂ difficilissima (mancherĂ Gyomber per squalifica) ma non dobbiamo fasciarci la testa prima che sia rotta sperando che anche gli episodi prima o poi girino dalla nostra parte.