Mercoledì scorso, la Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori, con 38 voti a favore, 2 contrari e nessuna astensione, ha approvato un testo relativo al «Diritto alla Riparazione» per i consumatori.
La nuova misura che rappresenta un passo avanti per l’approvazione del provvedimento finale, sarĂ messa in discussione nel Parlamento europeo in sessione plenaria il prossimo 20-23 novembre, mira a promuovere la “cultura delle riparazioni” dei dispositivi elettronici al fine di ridurre al minimo le sostituzioni-rottamazioni e quindi la quantitĂ di rifiuti tecnologici da smaltire.
Riparazione piĂą di altri rimedi
Secondo il testo adottato, i rivenditori sarebbero tenuti a offrire la riparazione gratuita entro il periodo di garanzia legale, tranne nei casi in cui:
- sia piĂą costosa della sostituzione;
- sia di fatto impossibile;
- sia scomoda per il consumatore.
I parlamentari, con questo provvedimento, hanno voluto:
– incentivare i consumatori che scelgono la riparazione rispetto alla sostituzione entro il periodo di garanzia con misure quali l’estensione della garanzia legale di un anno per i prodotti riparati.
– invogliare gli Stati membri a promuovere le riparazioni attraverso incentivi finanziari quali voucher e fondi nazionali per la riparazione.
Prodotti fuori garanzia
I produttori sarebbero obbligati a riparare un certo numero di prodotti (ad esempio lavatrici domestiche, aspirapolvere, smartphone, biciclette) anche se non rientrano nell’ambito della garanzia legale. Per incoraggiare questo impegno, gli eurodeputati hanno previsto nel provvedimento che le riparazioni vengano effettuate in tempi ragionevoli e che i produttori possano offrire ai consumatori dispositivi sostitutivi in prestito. Se un prodotto non può essere riparato, i produttori potrebbero offrirne uno ricondizionato.
Un mercato delle riparazioni piĂą trasparente e competitivo
I riparatori indipendenti, i centri assistenza e i consumatori finali avrebbero accesso a tutti i pezzi di ricambio, alle informazioni e agli strumenti ad un costo ragionevole per tutta la durata di vita di un prodotto. Secondo gli eurodeputati, questo meccanismo stimolerĂ la concorrenza, ridurrĂ i costi di riparazione e offrirĂ ai consumatori una maggiore scelta.
Informazioni sui servizi e sulle condizioni di riparazione
Le piattaforme online nazionali dedite alle assistenze tecniche, dovrebbero consentire ai consumatori di trovare i riparatori locali (ad esempio, i centri di riparazione) e i venditori di beni ricondizionati. Gli utenti finali, in tal modo, potrebbero ottenere una panoramica delle condizioni di riparazione di ciascun dispositivo, comprese le informazioni sul riparatore, il prezzo massimo e il tempo necessario, e sarebbero quindi in grado di confrontare le diverse offerte.
Il relatore parlamentare RenĂ© Repasi (S&D, DE) ha dichiarato: “Oggi abbiamo stabilito obblighi di riparazione diretta per i produttori e introdotto nuovi incentivi per i consumatori che scelgono le riparazioni degli apparecchi elettronici al posto delle rottamazioni e sostituzioni. Abbiamo rafforzato il ruolo dei riparatori indipendenti favorendone l’accesso ai pezzi di ricambio a prezzi concorrenziali.
Grazie a un migliore accesso alle informazioni tecniche sulla riparazione, ai pezzi di ricambio a prezzi accessibili per i riparatori, promozione di eventuali stampe 3D dei pezzi di ricambio, ci sarĂ una maggiore concorrenza che farĂ scendere i costi di riparazione. A questo abbiamo affiancato l’obbligo per gli Stati membri di stabilire incentivi finanziari per rilanciare il settore delle riparazioni”.
La situazione attuale
Secondo la Commissione, lo smaltimento prematuro dei beni elettronici genera 261 milioni di tonnellate di emissioni equivalenti di CO 2, utilizza 30 milioni di tonnellate di risorse e produce 35 milioni di tonnellate di rifiuti nell’UE ogni anno. Allo stesso tempo, i consumatori che scelgono la sostituzione anzichĂ© la riparazione perdono circa 12 miliardi di euro all’anno.
La proposta del diritto alla riparazione, che il Parlamento chiede da oltre un decennio, integra altre iniziative dell’UE che perseguono l’obiettivo del Green Deal europeo di un consumo sostenibile e dell’Economia Circolare, in particolare il regolamento sulla progettazione ecocompatibile e la direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde.
(Fonte ufficio stampa Parlamento Europeo)