Un modo gustoso e accattivante di raccontare la storia, delineando il profilo di un personaggio affascinante e i retroscena della sua visita al Sud. Tra aneddoti e misteri, due scrittori di alto profilo, Felice De Martino e Felice Pastore, realizzano un libro originale, che ha la leggerezza di un romanzo e lo spessore di un trattato storico scritto in punta di penna, con eleganza e originalità. La trama cattura l’interesse dalla prime pagine.

Marco Tullio Cicerone è costretto a fuggire da Roma a seguito dell’approvazione della “Lex Clodia de capite civis Romani”, fatta dal Tribuno delle plebe, Publio Clodio Pulcro, suo acerrimo avversario politico. La legge, retroattiva, condannava all’esilio chiunque non avesse concesso la “provocatio ad populum”. La ragione in verità era più profonda… e il tutto parte dalla “mansio” delle “Nares Lucanae” con una accorata lettera scritta da Cicerone al suo amico del cuore, Tito Pomponio Attico.
Il resto è tutti da leggere. Dopo aver partecipato alla piacevole presentazione che si terrà martedì 29 aprile nella sede dell’Alberghiero Virtuoso di via Pertini, nella zona porto di Salerno. La scuola diretta dalla preside Ornella Pellegrino sarà la più idonea per enfatizzare gli aspetti non solo storici e filosofici ma anche enogastronomici, magistralmente descritti in un’opera letteraria che sta già riscuotendo successo in tutta Italia.
Con gli autori saranno presenti la docente di lettere Joselita Patriciello.
Modera l’incontro Luciana Mauro giornalista e scrittrice.
Seguirà la proiezione di diapositive a tema e un dibattito con gli studenti sui temi più interessanti contenuti nel volume. Soprattutto per quanto concerne l’aspetto enogastronomico della Roma antica, disciplina che rientra nell’indirizzo di studi della Scuola Alberghiero.