“Velo Padano” e “Meteore” sono i due cicli di opere che l’artista bergamasco Alfredo Colleoni propone nell’ambito dell’esposizione Imago, che si terrà al Civico 23 nel quartiere Mercatello a Salerno a partire dal 26 aprile 2025, con vernissage alle ore 18.
La prima serie è stata eseguita a stampa monotipica su carta velina e industriale; nella seconda, i lavori monotipo sono stati ottenuti con sovrapposizione di linoleografie e successive patine a olio.
In un suo testo critico, Maria Guerriero lo definisce: «Artista dalla vena meditativa intensa, tesa verso una ricerca non solo formale e strutturale, ma soprattutto spirituale. Assorbito in un profondo percorso gnostico, il plasma artistico di Alfredo Colleoni si dirama in due itinerari paralleli, uno sviluppato attraverso opere di incisione, l’altro realizzato in composizioni di monotipi.
La critica sottolinea l’importanza del tempo: il tempo dell’incisione consiste in una dimensione lunga: è insieme il tempo del rigore e della riflessione, un meticoloso procedimento che induce all’astrazione e alla sintesi. Nondimeno, ciò che maggiormente distingue l’opera di Alfredo Colleoni, e che ne definisce l’essenza costruttiva, è una ricerca interiore, estenuante, di elevazione spirituale. L’immagine si rivela agli occhi dello spettatore come un cromatico intarsio di elementi iconografici diversificati, ma soprattutto rivela il percorso iniziatico della Gnosi.
…È il Tempo a imprimere la modalità di espressione dell’artista: il Tempo dei monotipi è il tempo dell’Informale, rapido, irripetibile, privo di controllo razionale, ma sufficiente a trasferire in opera la pienezza di una soggettività carica di vissuto e rivolta alla conoscenza salvifica.
Nello spazio bidimensionale delle opere più recenti, la matericità informale, che spesso rimanda a memorie del naturale, si fa sempre più rarefatta, liberando via via il reticolo delle macchie vegetali, fino a lasciar dominare gli spazi delle trasparenze pittoriche. Le velature, strutturate comunque attraverso una lirica razionalità, celebrano la sapiente modulazione delle campiture cromatiche e diventano esse stesse culmine della rappresentazione.
Il colore che si dilata oltre la tramatura lascia lo spettatore libero di godere di una visione emozionale e, in questa magica sospensione, l’artista ci conduce verso profonde riflessioni visive, se non addirittura verso una forma di conoscenza totale, in grado di trascendere ogni dicotomia esistenziale, restaurando l’unità perduta nell’autorealizzazione del sé individuale nel sé universale».
Cenni biografici – Alfredo Colleoni
Nato a Bergamo nel 1963, attualmente vive e lavora a Curno. Nel 1985, ancora studente, scopre l’incisione nel corso tenuto a Brera da Angela Occhipinti e Xiao Chin. Nel 1987 si diploma in pittura all’Accademia di Brera di Milano, con direttore Andrea Cascella.
Negli anni ha svolto ruoli di docenza in materie artistiche nei licei e ha condotto corsi di pittura nelle scuole primarie. La marcata ascendenza artigianale lo ha portato a lavorare a progetti nell’ambito ceramico, gastronomico e del design. Dal 2010 gestisce in proprio una falegnameria.
L’approccio sperimentale ed estemporaneo, unito al desiderio di trasmettere un senso di trascendenza della vita, sono i due cardini su cui si muove la sua poetica artistica. Lo studio delle tradizioni millenarie e la fede assoluta nella natura si combinano nei suoi quadri per comporre scenari onirici che rimandano a epoche arcaiche e a dimensioni straordinarie.