Quarto appuntamento al Frida bistrot in via Mercanti 61, adiacente alla pinacoteca provinciale, che vede protagonista questa volta la tecnica dell’acquerello e l’artista Daniela D’Agostino di cui Gabriella Taddeo
mette in evidenza come: “Sui fogli di Daniela si scatena, con eleganza e sobrietà, un lembo di natura che si immerge nella linfa dell’artista. E’ la prima volta che i fiori guidano un pittore. Niente nature vive o morte, qui siamo di fronte all’osmosi tra arte e libertà…. Confermo che la pittura di D’Agostino è naif-concettuale, un naif che apre orizzonti di libertà alle emozioni e all’immaginazione di una realtà che esiste nonostante gli uomini la vivano al contrario”.
Così si esprime il critico d’arte Antonella Nigro a proposito degli acquerelli di Daniela D’agostino e della appassionata efflorescenza dei suoi dipinti. E rammenta che tale predominanza della natura è una costante che si prolunga “dalle dee greche Demetra a Persefone alla latina Floris. (…) Un omaggio anche all’antica rosa centifoglia di Paestum che impreziosì profumi e vini alle tavole degli imperatori di Roma.”
Daniela napoletana di nascita, è vissuta nelle campagne del salernitano in località la Verdesca ed è stata catturata fin da piccola dalla natura avvicinandosi al disegno ed alla pittura. Oggi che opera e vive a Cava de Tirreni, ripropone con i suoi acquerelli tutta l’armonia della Madre Terra. Non disdegna la decorazione ceramica e la produzione di collane d’argilla.