Il centro storico diventa un itinerario espositivo per Lampi di Genio, una mostra diffusa che sarà a Salerno dall’8 marzo fino al 2 giugno con il suo nucleo centrale a Palazzo Fruscione. Arriva da Palazzo Reale di Milano ed è promossa dall’Associazione Tempi Moderni e curata da Alessandra Mauro, in collaborazione con Contrasto e l’Archivio Halsman di New York. Farà conoscere con 106 opere uno dei più grandi maestri della fotografia del Novecento Philippe Halsman.
La mostra, promossa da Regione Campania e Comune di Salerno, è realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino e l’Archivio di Stato di Salerno. Partner dell’iniziativa sono Banca Campania Centro, Fondazione Carisal, Camera di Commercio di Salerno e numerosi sponsor tecnici.
Ci saranno anche 7 opere inedite in Italia, oltre a postcards della famiglia Halsman, libri e riviste d’epoca. Altri luoghi dell’esposizione: la Corte di Palazzo Guerra, la Sala Esposizioni e la Cappella di San Ludovico dell’Archivio di Stato, il Foyer del Teatro Verdi, la Cappella di Sant’Anna e l’Ipogeo di San Pietro a Corte, il Chiostro del Monastero di San Nicola della Palma. In seguito il 25 marzo si aggiungerà anche lo scalone monumentale di Palazzo Ruggi d’Aragona, sede della Soprintendenza.
“Il fotografo, noto per la sua collaborazione con Salvador Dalí e per le copertine di LIFE-chiarisce la curatrice- ha rivoluzionato il ritratto introducendo la Jumpology, tecnica in cui chiedeva ai soggetti di saltare per rivelarne la vera essenza.” Affiancherà la mostra la nona edizione della rassegna I Racconti del Contemporaneo che prevede meetings, talk e performance sul tema della creatività e della cultura, con ospiti come Irvine Welsh, Chiara e Diego De Silva, Michele Smargiassi, Luca Briasco e Stefano Pistolini. Si apre sabato 8 marzo a Palazzo Fruscione con un concerto del duo Roberto Musolino (piano e voce) e Salvatore Cauteruccio (fisarmonica), un viaggio musicale ispirato all’opera di Halsman.
L’ingresso è libero per gli eventi collaterali, mentre la mostra ha un biglietto di accesso. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale e sui canali social dell’Associazione Tempi Moderni.
Cenni biografici
Dali atomicus (1948).
Nato a Riga da una famiglia ebrea, suo padre Morduch Halsman era un dentista, mentre sua madre Ita Grintuch era preside di liceo. Halsman studiò ingegneria elettrica a Dresda. Nel settembre 1928 partì per un tour a piedi sulle Alpi austriache con il padre, ma questi morì durante il viaggio per gravi ferite alla testa, in circostanze mai completamente chiarite, e lo stesso Halsman venne condannato a 4 anni di reclusione per parricidio. Il caso fu sfruttato dalla propaganda anti-ebraica e acquisì quindi notorietà internazionale, tanto che Albert Einstein e Thomas Mann scrissero lettere a sostegno di Halsman, che venne rilasciato nel 1931, a condizione di lasciare l’Austria.
Halsman si trasferì quindi in Francia, dove cominciò a contribuire come fotografo a riviste di moda, tra cui Vogue, guadagnandosi una reputazione per i ritratti e divenendo noto per le sue immagini nitide e scure, che evitavano il vecchio “soft focus look”. Quando la Francia venne invasa dai nazisti nel maggio del 1940, Halsman fuggì a Marsiglia, dove riuscì a ottenere un visto per gli Stati Uniti, anche grazie all’aiuto di Albert Einstein (che avrebbe poi fotografato nel 1947). Attratto dal surrealismo, nel 1941 incontrò Salvador Dalí, con cui iniziò un fruttuoso rapporto artistico durato trent’anni. Nel 1952 ritrasse John Fitzgerald Kennedy, producendo due album fotografici: una delle fotografie apparve sulla copertina dell’edizione originale del libro di Kennedy Profiles in Courage, mentre un’altra fu utilizzata per la campagna politica al Senato.